La memoria corta dell'Unità
Umberto De Giovannangeli soffre di amnesie quando deve ricordare gli orrori del terrorismo palestinese
Testata:
Data: 31/12/2002
Pagina: 8
Autore: Umberto De Giovannageli
Titolo: Israele,la Knesset impedisce la candidatura del leader arabo
A pagina 8 dell’Unità del 31 dicembre è pubblicato un articolo a firma Umberto De Giovannangeli intitolato: Israele, la Knesset impedisce la candidatura del leader degli arabi".
Commentiamo la prima parte dell’articolo per le inevitabili riflessioni che solleva.


Hebron, 3 dicembre 2002. Nella Città dei Patriarchi la tensione è altissima. Un gruppo di soldati israeliani blocca cinque palestinesi, sui vent’anni, che all’apparenza avevano violato il coprifuoco.


Non si può violare il coprifuoco solo "all’apparenza"!!


Dopo averli a lungo malmenati, i soldati usano tre dei palestinesi come scudi umani per sparare contro manifestanti che lanciavano pietre. Gli altri due vengono portati nel negozio di un barbiere, costretti a sedersi mentre uno dei militari "armato" di rasoio elettrico li rapa a zero e costringe uno dei due palestinesi a bere dello shampoo. Dopo il trattamento particolare ricevuto i cinque palestinesi sono stati rilasciati. A denunciare l’episodio e B’tselem, l’organizzazione israeliana per la difesa dei diritti umani nei Territori. Un portavoce militare ha replicato sostenendo di non poter commentare la notizia fino alla conclusione della verifica dell’episodio denunciato, invitando B’selem a fornire le prove in suo possesso agli ufficiali responsabili perché possano aprire un’indagine.


L’episodio, che dovrà essere attentamente vagliato dalle autorità competenti, oltre all’inevitabile sgomento che suscita solleva una riflessione e fa tornare la mente ad un episodio che a nostro avviso è sfuggito al giornalista.

Nei primi giorni dell’ Intifada il 12 ottobre del 2000 tre riservisti a bordo di un’automobile privata con la targa israeliana dopo aver lasciato l’accampamento di Ofer nei pressi di Ramallah, essendo poco pratici della zona, si sono diretti al centro della principale città palestinese.

I militari sono stati subito accerchiati, trascinati fuori dalla macchina e portati nel commissariato da agenti della polizia palestinese. Nel commissariato i soldati sono stati ferocemente malmenati dagli agenti e dalla folla che nel frattempo era riuscita a sfondare il cancello, poi i loro corpi sono stati lanciati da una finestra e martoriati nuovamente.

Le immagini televisive hanno testimoniato l’orrenda carneficina.

Durante il pestaggio è squillato il telefono di un riservista alla moglie impensierita uno dei palestinesi le ha risposto in ebraico: Signora, le abbiamo appena sgozzato il marito".

Questo gravissimo episodio che testimonia la ferocia e l’odio che i palestinesi nutrono per gli israeliani è stato dimenticato troppo in fretta. Oggi l’Unità raccontando l’episodio dei palestinesi malmenati dagli israeliani offre lo spunto ad una riflessione.

I palestinesi godono di organizzazioni pacifiste israeliane che tutelano i loro diritti, chi invece preserva gli israeliani da simili atrocità quando è la polizia palestinese stessa a perpetrarle?


Invitiamo i nostri lettori ad inviare all' Unità il loro commento cliccando sulla e-mail sottostante.
lettere@unita.it