Una fotografia filopalestinese
L'Unità pubblica un' immagine che non c’entra nulla con l'accaduto
Testata:
Data: 17/12/2002
Pagina: 14
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Gerusalemme, sventato attentato al sindaco
L'articolo riporta la notizia del fallito tentativo di assassinare uno dei più stretti collaboratori del premier, il sindaco di Gerusalemme, Ehud Olmert e una cronaca dettagliata dell’uccisione di alcuni terroristi di Hamas nei pressi di Beit Hunun nella Striscia di Gaza.

Innanzitutto sottolineiamo come la parola "terrorista" non esca neppure una volta dalla penna del giornalista sebbene si tratti di palestinesi sorpresi mentre stavano preparando un ordigno esplosivo da piazzare lungo la recinzione di sicurezza dell’insediamento ebraico di Dugit.

Per De Giovannangeli sono sempre "miliziani" o "militanti".



Critichiamo inoltre la scelta molto faziosa della fotografia che appare al centro della pagina.

Come al solito è un’ immagine che non c’entra nulla con il contenuto dell’articolo ma per chi legge superficialmente i giornali e si limita ai titoli è molto "significativa".



Il titolo: Gerusalemme, sventato attentato al sindaco.

La fotografia (proprio sotto al titolo): "Il pianto di un bimbo dopo l’attacco israeliano nella Striscia di Gaza".

Un bambino palestinese che piange disperatamente è ritratto in primo piano mentre sullo sfondo di macerie alcune donne scavano fra le rovine con in braccio altri bambini.

L’immagine è senza dubbio commovente, ma nella didascalia non è spiegato di quale attacco israeliano si tratti, quando si è verificato e perché.

Per quale motivo la Redazione dell’Unità nella pubblicazione di immagini che non c’entrano nulla non sceglie mai quelle di un attentato terroristico palestinese dove decine e decine di israeliani muoiono fatti a pezzi?

Anche i bimbi israeliani piangono disperati, anche le madri israeliane vagano per le strade di Gerusalemme alla ricerca dei "pezzi" dei loro piccoli.

Anche la sofferenza di Israele dovrebbe essere messa in primo piano oppure il quotidiano ha paura che qualche lettore "simpatizzi" per i perfidi e cattivi israeliani?

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