Falsificazioni
Le interpretazioni personali, a Guido Olimpio, non bastano più
Testata: Corriere della Sera
Data: 14/12/2002
Pagina: 15
Autore: Guido Olimpio
Titolo: Keren, la prima soldatessa caduta
La faziosità, le omissioni, le interpretazioni personali, a quanto pare, a Guido Olimpio non bastano più: adesso si dedica anche alle falsificazioni vere e proprie.
DAL NOSTRO INVIATO
HEBRON - Nella guerra tra israeliani e palestinesi ci sono tanti modi per morire. Keren Yakobi, donna-soldato di 19 anni, è stata uccisa in un agguato a Hebron, la città dell’odio.
Esatto: è la città dell'odio da 73 anni, da quando gli arabi, per puro odio antisemita, sgozzarono e fecero fuggire tutti gli ebrei che là vivevano da sempre.
E’ la prima soldatessa «combattente» a cadere in battaglia. I cinque membri della famiglia palestinese degli Al Astal sono invece stati falciati dai militari mentre cercavano di scavalcare la recinzione che circonda Gaza. Un gesto proibito quanto disperato: i cinque speravano di poter trovare un po’ di lavoro clandestino in Israele per sfamare una famiglia grande quanto un esercito. Li hanno fatti fuori perché li hanno scambiati per terroristi.
Questa versione dei fatti da chi è stata fornita? E' stata verificata? E' stata interpellata la controparte?
Ieri mattina a Hebron i palestinesi che vivono nella parte amministrata da Arafat riempivano le moschee. Pochi i passanti, solo un po’ di folla davanti alle bancarelle della frutta. Nell’altra parte, quella occupata dagli israeliani e dove vive un pugno di coloni irriducibili,
falso: quella parte di Hebron non è "occupata dagli israeliani". In base agli accordi firmati dal signor Arafat è parte integrante e permanente del territorio israeliano; i suoi abitanti non sono coloni ma cittadini israeliani a pieno diritto, con pieno diritto di abitare lì.
i soldati hanno demolito due case. Una punizione indiretta. I terroristi che hanno ucciso Keren erano appostati dentro le palazzine. Poco lontano un ufficiale israeliano ha appena terminato una ricognizione per ricostruire l’assalto: i palestinesi si sono nascosti e hanno atteso che la soldatessa e il suo compagno uscissero dalla piccola postazione, messa lì per proteggere i coloni
non sono coloni
che dall’insediamento di Kiriat Araba
non è un insediamento
vanno a pregare alla Tomba dei Patriarchi. La chiamavano «la strada dei fedeli», ma dopo l’uccisione di nove soldati e tre vigilantes finiti in una imboscata l’hanno ribattezzata «la via della morte». Una percorso che taglia un’area abitata dai palestinesi, prigionieri nelle loro case.
Prigionieri del rifiuto di rispettare gli accordi firmati dal loro signore e padrone.
La stampa ha reso onore a Keren e ha ricordato il suo sacrificio, non senza polemizzare sulla necessità di esporre i soldati a rischi mortali per difendere l’insediamento di Hebron.
Olimpio insiste, e anche noi siamo costretti ad insistere: NON è un insediamento.
Gli assalitori hanno studiato attentamente il comportamento della pattuglia, si sono portati persino una sedia per aspettare comodi il momento propizio. Keren indossava un giubbotto-antiproiettile e l’elmetto, ma i proiettili l’hanno raggiunta al volto.
Dallo scoppio dell’intifada l’esercito ha accresciuto l’impiego delle donne-soldato in posizioni difficili. Una è diventata pilota di caccia, un’altra è responsabile di una batteria di missili anti-missile, lo scudo che deve proteggere Israele in caso di un’aggressione irachena. E un numero crescente di ragazze chiede di servire nei reparti combattenti. Un sondaggio, condotto un anno fa, ha rivelato che il 36% delle donne reclute sollecita una destinazione in unità scelte o in prima linea. E Hebron lo è. Le soldatesse, con i loro compagni, devono stare in guardia contro gli attentati palestinesi. Ma devono anche badare alle violenze dei coloni,
"ripetete una menzogna mille volte, e diventerà una verità": chi è che lo diceva? Olimpio vorrebbe aiutarci a ricordarlo?
che spesso insultano o attaccano i militari giudicati «troppo molli» con gli arabi. Premono per la costruzione di una «passeggiata blindata» che permetta loro di muoversi indisturbati da Kiriat Arba alla Tomba. Per farla l’esercito ha annunciato la demolizione di una quindicina di case palestinesi. L’operazione stava per scattare, poi è stata sospesa, all’ultimo momento, dalla Corte suprema
e poi ci vengano a dire che i palestinesi in Israele non hanno diritti e sono cittadini di serie B!
e da un intervento americano.
Tutto preso dalla frenetica attività di inventare insediamenti e coloni, Olimpio ha tralasciato di informare i lettori del Corriere che in una casa nella striscia di Gaza un palestinese è morto e altri due sono rimasti feriti dall'esplosione di un ordigno che l'uomo stata preparando per compiere un attentato, e che altri tre palestinesi sono stati catturati mentre stavano organizzando imprese terroristiche.
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