Il boicotaggio dei prodotti israeliani
Circola una e-mail che chiede di boicottare i prodotti israreliani
Testata:
Data: 13/12/2002
Pagina: 1
Autore: Etty Amiras
Titolo: Il boicotaggio dei prodotto israeliani
Lo spunto viene da una e-mail circolata in questi giorni, con la quale viene chiesto di boicottare i prodotti israeliani, quelli col marchio di aziende che sono di proprietà di ebrei o che sono affiliate ad aziende israeliane.
Si chiede così di non comprare cellulari Nokia, pompelmi Jaffa, di non fare la spesa negli ipermercati Auchan e Carrefour. Come se le ditte citate fossero di proprietà ebraica ! a parte il ridicolo di certe affermazioni - magari le azioni di alcune spa sono di proprietà araba !-
boicottare economicamente una delle parti di un conflitto, significa togliere il lavoro a gente che non si conosce,colpire tutta la popolazione.
Eppure questo metodo di pressione, è stato ampiamente criticato proprio da chi lo sta esercitando, quando è stato applicato all'Iraq. Le manifestazioni si sono sprecate, adducendo il motivo che la popolazione civile non deve pagare un prezzo così alto per gli errori dei suoi governanti.
Sembra però che per Israele non valga questo discorso: forse perchè Israele è lo stato degli ebrei? Forse gli israeliani possono star male, tanto sono ebrei? Perchè questa diversità di trattamento?
Torna spiacevolmente alla memoria il tempo in cui, nella Germania nazista, si raccomandava alla popolazione di non comprare nei negozi di ebrei. Viene da pensare che, chi critica lo stato di Israele, lo fa per puro antisemitismo, e allora si capisce perchè tutte le forme di lotta usate contro questo piccolo stato, anche le più aberranti (quelle dell'omicidio-suicidio dei cosiddetti kamikaze), sono approvate incondizionatamente.
E' venuto il momento di parlare chiaro e forte contro questo modo ipocrita di combattere una guerra.