I complici del terrorismo palestinese
Israele mette sotto accusa la gestione dei profughi da parte dell'Onu
Testata: L'Opinione
Data: 11/12/2002
Pagina: 2
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: L'ONU AIUTA HAMAS ATTRAVERSO L'UNRWA ACCUSA ISRAELE
Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato mercoledì 11 dicembre 2002 sull'Opinione.
"Invece di aiutare i profughi e trovare loro del lavoro, sono diventati
complici dei terroristi palestinesi.
Israele mette sotto accusa la gestione dei profughi da parte dell'Onu in
Palestina e parla senza mezzi termini di complicità con i terroristi, dovuta
anche al fatto che il personale in loco è quasi tutto arabo.
Ambulanze che trasportano aspiranti suicidi o armi e esplosivo, uffici Onu
trasformati in poligoni di tiro, terroristi latitanti che trovano ospitalità
nei campi profughi o direttamente negli uffici dell¹United nations reliefs
and work agency (Unrwa): c¹è di tutto e di più nel rapporto segreto del
Mossad pubblicato ieri in esclusiva dal quotidiano Ma'ariv.
Per la seconda volta in un anno quindi l¹UNRWA si trova sul banco degli
imputati. la prima volta fu dopo i primi falsi rapporti sul mai avvenuto
massacro di Jenin nel marzo 2002 (in realtà fu una cruenta battaglia tra
guerriglieri e l¹esercito in cui persero la vita una quindicina di soldati
israeliani e 57 terroristi, ndr), ora arrivano le accuse di alcuni militanti
di Hamas e di Tanzim catturati negli scorsi mesi che hanno deciso di
collaborare con l'antiterrorismo israeliano.
Uno è Midal Nazal, arrestato cinque mesi fà mentre guidava un' ambulanza
dell'Unrwa. Fermato ad un controllo veniva trovato in possesso di armi ed
esplosivo trasportati con l¹automezzo delle Nazioni Unite. Dopo i primi
interrogatori in cui si era rifiutato di parlare a un certo punto ha ammesso
che non era la prima volta che usava ambulanze Unrwa per il trasporto di
armi e anche per il recapito di messaggi operativi tra i diversi gruppi
terroristici.
Un altro che ha parlato è Ala Hassan, uomo del Tanzim, fermato nove mesi
fa, ha rivelato nell¹interrogatorio che le scuole per i bambini palestinesi
gestite dall'Unrwa a Nablus in realtà servono per allenarsi a sparare da
parte dei terroristi locali e vengono anche utilizzate come base per
conservare le munizioni e gli esplosivi. In pratica quei signori nascondo le
bombe tra i loro stessi bambini, fregandosene altamente di eventuali
tragiche conseguenze.
Infine ha confessato anche Nahad Attahallah di avere usato regolarmente e
per mesi una macchina dell¹Unrwa per portare i martiri suicidi a farsi
esplodere in Israele, come in una sorta di servizio bus. La gente a questo
punto si chiederà: ma davvero un organismo della Nazioni Unite si può
prestare a diventare complice e connivente del terrorismo palestinese?
Purtroppo la risposta è sì, e la spiegazione è di quelle che non lasciano
spazi a molti dubbi: le Nazioni Unite, per paura di rappresaglie armate contro i loro uomini, hanno di fatto "subappaltato" in via informale tutto il loro servizio scolastico e sanitario per i profughi palestinesi a personale esclusivamente di quella stessa nazionalità, cioè arabo palestinese o al massimo libanese,siriano ed egiziano.
E trattandosi di gente di paesi ostili pregiudizialmente ad Israele ecco
spiegato come è possibile che i conducenti delle ambulanze diventino
complici di chi organizza attentati suicidi in Israele e di chi li esegue.
Altra spiegazione è che molti di costoro, che si sono prestati a fare
servizi sporchi per Hamas o la Jihad approfittando dell¹immunità concessa ai
veicoli delle Nazioni Unite, siano ricattati da questi gruppi terroristici
che mantengono sul territorio e sulla popolazione un controllo capillare
paragonabile a quello della mafia in Sicilia o della camorra a Napoli. Sia
come sia, Tsahal, l¹esercito israeliano, ha fatto capire in via per ora
informale (ma presto sarà tutto divulgato nero su bianco) che da oggi in
poi, stanti le acquisizioni probatorie finora emerse, non verrà più
assicurata l¹immunità alle autovetture Onu. che si dovranno sottoporre come
e più di prima a tutti i controlli del caso nei vari check point dei
territori sotto giurisdizione dell'Anp."
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