La trama segreta di Arafat
Euro e dollari per finanziare il terrorismo
Testata: Il Foglio
Data: 11/12/2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: Il lato oscuro dell'Olp
Riportiamo un articolo siglato Foggy Bottom pubblicato su Il Foglio mercoledì 11 dicembre 2002.
"Elementi moderati all'interno della leadership della Ap (l'Autorità palestinese) hanno espresso il loro disappunto per le intenzioni di Yasser Arafat, deciso a scardinare la nuova versione della cosiddetta "Road Map". I palestinesi moderati sono stati sorpresi dal grande errore commesso da Miguel Moratinos, il rappresentante dell'Unione Europea in Medio Oriente. Moratinos ha dato la nuova versione della "Road map" in anticipo ad Arafat, concedendogli così la possibilità di sabotarla e di renderla inutilizzabile. Arafat non è per nulla interessato a mandare avanti la "Road Map" e sta facendo di tutto per evitare ogni negoziazione. Moratinos, che commette l'errore di identificare Arafat con i palestinesi, è caduto, secondo i moderati, in una trappola. I contrasti fra Arafat e i suoi avversare moderati sono sempre più accesi, come risulta a Foggy Bottom e alla Cia. Arafat li minaccia. Il 24 settembre scorso le sue squadracce hanno sparato colpi di mitragliatore contro la casa di Nabil Amru, ex ministro degli affari parlamentari. Un altro bersaglio degli attacchi di Arafat è il nuovo ministro delle finanze, Salam Fayad.
L'antenna della Cia a Tel Aviv è una delle più attive. Gli agenti americani hanno stretti rapporti con gli israeliani e si occupano molto della Autorità palestinese e del terrorismo a essa collegato. Ma è sotto osservazione anche l'economia dei territori e con l'economia anche le finanze del "governo" di Yasser Arafat visto l'afflusso di fondi provenienti dall'estero (soprattutto dai generosi europei) che finiscono nelle casse palestinesi. Da alcuni mesi l'autorità palestinese ha nominato a capo delle Finanze Salam Fayad ma la situazione non accenna a migliorare. Ci sono irregolarità finanziarie. Il ministro, ad esempio, ha dichiarato che l'Ap ha 55mila dipendenti nelle sue diverse forze di sicurezza. Invece non dovrebbe averne più di 30mila. Ciò significa che l'Ap paga 25mila dipendenti in più, e quasi certamente si tratta di attivisti di Al Fatah coinvolti in attività di "Intifada" e terrorismo. Anche sulla manipolazione dei salari vi sono prove inconfutabili. L'Ap dichiara di aver bisogno di 56 milioni di dollari per pagare gli stipendi agli addetti alle forze di sicurezza. Ebbene, secondo il database dell'ufficio statistico palestinese, basterebbero solo 35 milioni di dollari. Il resto finisce agli agenti di Al Fatah che lavorano fuori dall'Autorità palestinese, alle organizzazioni terroristiche e, per una quota importante, personalmente ad Arafat.
Altro scandalo. L'Autorità palestinese riceve gli aiuti economici in dollari ed euro. Ma paga il salario degli impiegati in shekel, la moneta israeliana e usa un cambio più basso di quello ufficiale (3,7 shekel per dollaro invece del cambio regolare di 4,6 shekel). L'Ap incamera la differenza e non riporta il surplus in bilancio. Arafat, così, continua ad approvare trasferimenti di fondi ai terroristi. Per esempio ha trasferito oltre 2mila dollari al ministero degli Esteri di Cipro per fornire aiuto ai terroristi lì deportati da Betlemme.
Da mesi al Parlamento europeo si creca di mettere insieme le firme per chiedere una commissione d'inchiesta su come l'AP impiega i fondi. Ne sono state raccolte solo 100. Ne servono 157. Chi si oppone a questa iniziativa è soprattutto il commissario europeo per le Relazioni internazionali, Chris Patten, l'uomo che sta dietro al budget di centinaia di milioni di euro dati all'Ap. Patten sostiene che non servono indagini e che tutto va bene.. ma con questi euro l'Ap, come si vede, continua a finanziare il terrorismo, in barba agli accordi sottoscritti solennemente con paesi che inviano gli aiuti economici e in barba agli accordi di Oslo.
E' Arafat il principale responsabile di questa allegra e pericolosa amministrazione delle finanze dell'Olp."
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