Rifugiati: vittime o terroristi?
Rifugiati: vittime o terroristi?
Testata: Avvenire
Data: 08/03/2002
Pagina: 4
Autore: Camille Eid
Titolo: Quadro dei campi profughi
In un riquadro Camille Eid traccia un dettagliato quadro dei campi profughi: quando, dove, quanti, quante persone, quali condizioni ecc. Dimentica tuttavia qualche dettaglio. Ricorda per esempio la risoluzione ONU 194 (11 dicembre 1948) che chiede il ritorno dei profughi nelle loro case e indennizzo per chi avesse scelto di non ritornare: dimentica che tale risoluzione non parlava di "profughi palestinesi" bensì di "profughi"; nessuno però si è mai curato delle centinaia di migliaia di ebrei costretti alla fuga dai Paesi arabi. Scrive che "ai profughi viene detto che si tratta solo di una soluzione temporanea, al massimo due anni, in attesa di garantire loro il diritto al ritorno secondo le risoluzioni dell'ONU": in realtà i fratelli arabi avevano promesso loro che si trattava di una soluzione temporanea, in attesa di buttare definitivamente a mare i sionisti. Riporta che il numero dei profughi "è aumentato in seguito alla guerra dei Sei giorni del 1967 quando altri 300 mila hanno patito la medesima sorte", ma si guarda bene dal precisare chi ha voluto la guerra dei Sei giorni e a causa di chi i palestinesi hanno dovuto patire quella sorte. Parla delle disastrose condizioni igieniche e sociali dei campi, ma non dice che i campi sono sempre stati gestiti dagli arabi, e non da Israele. Scrive infine che "Da parte sua, Israele dichiara di non avere alcuna responsabilità nei confronti dei profughi, e che il carico della soluzione del problema era lasciato ai Paesi arabi che li dovevano assorbire. Per il governo di Sharon, i campi sono degli ideali covi di terroristi in cui trovano rifugio i ricercati per attentati antiisraeliani. Ancor prima della loro invasione, i campi stavano sotto stretto assedio: chi vi dimora può uscirne solo a piedi e dopo le cinque del pomeriggio non può uscirne in alcun modo". Evidentemente Eid ignora che più volte è stato esplicitamente dichiarato da vari leader arabi che i profughi vengono tenuti nei campi per mantenerne vivo l'odio antiisraeliano; che i campi siano covi di terroristi è sotto gli occhi di tutti, non c'è bisogno che ce lo venga a dire Sharon; infine i campi non sono gestiti da Israele e non è mai stato Israele a dettarne le regole.


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