Riportiamo un articolo di Dimitri Buffa pubblicato mercoledì 4 dicembre 2002 in prima pagina.
"Oramai gli uomini di Bin Laden hanno da tempo le proprie quinte colonne nei
territori palestinesi e noi israeliani solo nelle ultime due settimane
abbiamo evitato tre o quattro attentati suicidi nelle nostre città."
A parlare così, mentre le ultime notizie dal Kenya avvalorano sempre di più
l'ipotesi dell'intervento della componente somala di Al Qaeda (Ittyada al
Islamiyya) per l'attentato di Mombasa, è il luogotenente dell'esercito e
dell'intelligence israeliana in Kenya, il generale Moshe Ya'alon.
Yaalon ha dichiarato che oramai Al Qaeda, Jihad islamica, Hamas e Brigate
dei martiri di Al Aqsa sono una sola cosa, nei territori palestinesi. E'
come se Arafat e la sua gang terroristica avessero avuto una sorta di
franchising del terrore da parte di Bin Laden, fatti salvi i diritti del
marchio. Già dallo scorso maggio erano venuti fuori documenti che provavano
avvenuti incontri in Libano e in Siria tra i tirapiedi di origine
palestinese dello sceicco del terrore e gli uomini del terrorismo nei
territori. Il tutto alla corte del leader degli Hizbullah Nasrallah.
Intanto gli uomini di Hamas, pure ultimamente accreditati di posizioni
morbide verso Israele (in seguito a trattative per il cessate il fuoco
tenute in Egitto) dalla solita disinformazione filo palestinese pagata dagli
stati arabi, sul loro sito internet invitano apertamente i fanciulli
"a bussare alle porte del paradiso con in mano i teschi degli ebrei uccisi
durante le azioni di martirio". Sul web Hamas anche una fondamentale
disputa teologica sul seguente argomento: le donne suicide che stanno per
compiere un attentato devono recarsi sul luogo del martirio vestite secondo
la "shari'a" islamica o possono anche travestirsi per non dare nell'occhio?"
Lo riferiva il "Palestinian media watch" di Itamar Marcus di ieri."
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