Bambini palestinesi: strumento per diffondere odio
Informazioni che fanno pensare
Testata:
Data: 30/11/2002
Pagina: 22
Autore: Simone Tedeschi
Titolo: La fabbrica dei martiri bambini
L’articolo è corretto e riporta la notizia che sulla televisione dell’Autorità Palestinese vengono trasmessi almeno tre volte al giorno filmati pubblicitari destinati ai bambini che promuovono non giocattoli come in ogni televisione del mondo, bensì il terrorismo suicida.

Ecco alcuni stralci significativi dell’articolo.

" Dalla sua prima apparizione, il 7 maggio del 2001, il filmato è stato trasmesso anche tre volte al giorno. Lo rivela il Palestinian Media Watch, un osservatorio israeliano che si occupa di monitorare e studiare quanto avviene sui media palestinesi che, naturalmente, operano in arabo e quindi risultano inaccessibili a gran parte degli occidentali. L’osservatorio viene regolarmente citato da grandi network come Nbc e Fox News, Ask for death Chiedi di morire è il titolo del rapporto appena analizzato dal P.M.W. sull’indottrinamento dei bambini palestinesi affinché cerchino la Shahada, la morte per Allah.

Sono molti i filmati, della durata media di 5-6 minuti segnalati dal Palestinian Media Watch. Non sono casi isolati, ma frutto di una precisa scelta politica educativa, che – in contrasto con i discorsi ufficiali pronunciati per le platee occidentali - include anche i libri di testo scolastici. L’Autorità palestinese ha insegnato ai bambini a vedere la morte per Allah, la Shahada, come un ideale, un obiettivo che ci si aspetta che raggiungano – afferma il direttore del P.M.W. Itamar Marcus.

Alcuni sondaggi mostrano come un numero compreso tra il 72 e l’80% dei bambini palestinesi affermi di essere disposto a cercare la morte come martire. Non è un caso quindi che le lettere d’addio dei bambini includano frasi come "Madre, non piangere per me" che sono identiche a quelle dei filmati di propaganda prodotti dall’Autorità palestinese.

Esiste una connessione diretta fra la propaganda e l’aspirazione dei bambini a una morte eroica.

Perfino la storia di Muhammad al Dura, il ragazzino palestinese che trovandosi nel mezzo di un conflitto a fuoco fra israeliani e palestinesi, è stato ferito a morte davanti alle telecamere, è divenuta strumento di promozione del terrorismo suicida, attraverso la trasformazione della giovane vittima in un testimonial del terrorismo. Il filmato, si apre con una didascalia che riporta una dichiarazione di Muhammad dal paradiso: " Non vi sto facendo cenno per dirvi addio ma per chiedervi di seguirmi. Firmato Muhammad Al Dura.

Il filmato che viene trasmesso dal 25 dicembre del 2000 è stato realizzato in versioni diverse che contengono alcune varianti. La segnalazione del P.M.W. ha avuto una certa risonanza ed è stata diffusa dalla Nbc. "Dopo che la notizia è stata diffusa dalla Nbc, l’Autorità palestinese ha rilasciato un comunicato stampa attaccando la nostra credibilità e quella del network americano – dichiarano dal P.M.W.; ormai screditati dall’essere colti nell’atto di invitare i bambini a seguire Muhammad in paradiso, hanno rimosso il video dalla programmazione. Ma il filmato, rimontato senza la frase "seguitemi" è continuato ad andare in onda includendo la frase "Come è dolce il profumo dei martiri. Come è dolce il profumo della terra, la sua sete sedata dal fiotto di sangue che sgorga dal corpo di un giovane" ha continuato a comparire."


Vorremmo infine segnalare un breve trafiletto "In sintesi" a firma T.J., posto al centro della pagina, a fianco dell’immagine di un bimbo palestinese i cui contenuti risultano scorretti ed inopportuni soprattutto alla luce delle informazioni riportate nell’articolo di Tedeschi.

Ecco il testo con i nostri commenti:

I palestinesi hanno sacrosanto diritto alla loro patria
nessuno lo ha mai messo in dubbio
e hanno atteso per questo troppo a lungo.
E di questo possono solo ringraziare il loro leader che per mire di potere ha preferito gettare il suo popolo in una Intifada sanguinosa piuttosto che accettare lo Stato che gli veniva offerto dal leader israeliano Barak. (Luglio 2000)
Israele ha diritto alla sicurezza dei confini e nella sua vita interna.
Diritto che a tutt’oggi non viene rispettato.
Ma deve, così sostiene giustamente la comunità internazionale, dare ai palestinesi ciò che le spetta.
Quello che i palestinesi vogliono è il 100 per cento della Palestina (meglio ancora senza nessun ebreo!!) ed ogni compromesso che offrisse ad entrambi una soluzione equa è stato sempre rifiutato.
Esiste un senso di giustizia quasi naturale in questa amministrazione dei diritti in gioco. Un senso forte e non contestabile da qualunque essere umano dotato di buona volontà.

Ogni tentativo di evadere dal solco di questa giustizia naturale provoca odio, morte, distruzione.
Un odio, quello palestinese, che in due anni ha provocato più di 700 morti israeliani, la maggior parte adolescenti fatti a brandelli nelle strade di Israele.
E non solo per gli interpreti attuali di questo sanguinoso confronto ma anche per i loro figli.
I figli degli "israeliani" non conoscono nelle loro scuole o nei loro programmi televisivi un analogo incitamento alla violenza ed al martirio; è doveroso specificarlo.
C’è un modo per trasformare l’odio in una scuola di vita, in un motore perpetuo di annientamento di vite: coinvolgere i bambini in un progetto educativo, realizzato con l’aiuto dei mezzi di comunicazione di massa, che si chiude nella infame gloria di una morte sacrificale. Che Allah misericordioso illumini i profeti di questa spietata cultura.
Sarebbe già un buon inizio se Allah "invitasse" l’attuale ministro dell’Informazione palestinese

a ritirare quei filmati pubblicitari distruttivi da un punto di vista umano oltre che etico.

Al momento la strada che potrebbe condurre ad una pacifica convivenza, alla realizzazione di progetti educativi per i bambini appare ancora molto, molto lunga.

Così l'articolo a firma T.J.
Aggiungiamo alcune osservazioni in merito:

Dove sono tutte le organizzazioni pacifiste che si sono schierate a fianco del leader palestinese durante il suo "assedio" alla Muqata? Quei gruppi di pseudo pacifisti europei , fra i quali anche molti italiani, che si recavano sfidando il "terribile" esercito israeliano nel quartier generale del già citato capo terrorista per portargli la solidarietà di una buona parte del mondo occidentale cieco e ottuso dinanzi alle collusioni di Arafat con il terrorismo?

E le organizzazioni umanitarie per i diritti dei bambini? Scomparse nel nulla!!

E la signora Morgantini, parlamentare europeo, che in ogni contesto televisivo si schiera "strenuamente" dalla parte del povero popolo palestinese "ingiustamente vessato ed oppresso dal feroce esercito israeliano" ha mai visto qualcuno di quei filmati?

E, visti i suoi tempi di permanenza nei Territori fra i palestinesi, non può non averli visti; quali sono allora le sue proposte per porre fine a simili nefandezze?

Nessun organismo internazionale è finora intervenuto, nessuno sembra interessato ad inchiodare l’Autorità palestinese alle sue pesantissime responsabilità; nel frattempo i bimbi palestinesi crescono con un odio sempre più radicato nei confronti del popolo israeliano, un popolo che vorrebbe vivere pacificamente al loro fianco ma che fin dalla più tenera età si allenano a sterminare.

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