Milano: in mostra le opere di Saul Steinberg
Commento di Silvia Icardi
Testata: Corriere della Sera
Data: 15/10/2021
Pagina: 15
Autore: Silvia Icardi
Titolo: Steinberg alla milanese
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - Milano di oggi, 15/10/2021, a pag. 15, con il titolo "Steinberg alla milanese", la cronaca di Silvia Icardi.
Un'opera di Saul Steinberg in mostra a Milano
Il primo contatto con l'arte Saul Steinberg lo ebbe da bambino osservando i disegni che ornavano le scatole di caramelle, matzos — il tipico pane ebraico non lievitato — e cosmetici prodotte nella stamperia del padre a Bucarest. Oggi Milano rende omaggio a uno dei più celebri illustratori del 900 con una grande mostra in Triennale a cura di Italo Lupi e Marco Belpoliti con Francesca Pellicciari. Nato in Romania nel 1914, Saul Steinberg si trasferì a Milano nel `33 per frequentare Architettura al Politecnico. Nel capoluogo lombardo visse fino al '41 diventando amico fraterno di Aldo Buzzi, partecipando alla vita culturale italiana di quegli anni e animando con le sue vignette le pagine delle riviste satiriche «Bertoldo» e «Settebello». Le leggi razziali, promulgate nel '38, gli resero la professione praticamente preclusa. Internato in un campo di lavoro per sei mesi, lasciò l’Italia nel '41 stabilendosi definitivamente a New York l'anno successivo.
Saul Steinberg
Al primo piano di Triennale, nella Curva, l'allestimento curato da Lupi, Migliore e Mara Servetto valorizza i 35o lavori, prestiti provenienti da importanti istituzioni tra cui la Saul Steinberg Foundation, il Jewish Museum di New York, il Museum of Fine Arts di Boston e da una quarantina di privati. Molte delle opere resteranno a Milano alla Biblioteca Braidense, donazione della Saul Steinberg Foundation. «La mostra punta i riflettori su Steinberg prima di Steinberg — sottolinea Marco Belpoliti — agli esordi, in particolare al periodo milanese tra il 1933 e il 1941». Tra le opere esposte: le cartoline di Natale inviate a Gio Ponti, un «alfabeto di guerra» del 1944 e i venti metri che compongono i 4 leporelli (strisce di carta ripiegate a fisarmonica) bozzetti per il Labirinto dei ragazzi, realizzato dallo studio BBPR nel Parco Sempione nel 1954 in occasione della X Triennale. Saul era un grande sperimentatore di tecniche e linguaggi come dimostra la sua multiforme attività: disegni a matita, a penna, a pastello, opere realizzate con timbri e ad acquerello, maschere di cartone, sculture, stoffe e collages. Come lo definì il critico americano Harold Rosenberg "Steinberg è un pioniere dei generi. Uno scrittore di immagini, un architetto del linguaggio, un progettista di trame filosofiche». Disegni e parola scritta convivono nelle sue opere e, come lui stesso raccontò nel 1957, «Sono uno scrittore che non sa scrivere. Parlo sei lingue e nessuna correttamente. La linea è la mia vera lingua». Ad accompagnare le opere, documenti e fotografie nonché una scelta accurata di riviste e libri originali con pubblicazioni dell'artista, a partire dalle famose copertine del «New Yorker» con cui collaborò per ben sei decenni. La mostra è accompagnata da un libro-catalogo di 600 pagine, edito da Electa, «Steinberg A-Z», organizzato come una enciclopedia contemporanea, che coinvolge 31 autori coordinati da Belpoliti strutturato in 22 voci che spaziano da Architettura a Cartoons, da Ghirigori a Labirinto, e Milano non poteva certo mancare.
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