Olanda: 'Sì alle nozze gay per l'erede al trono'
Cronaca di Tonia Mastrobuoni
Testata: La Repubblica
Data: 14/10/2021
Pagina: 19
Autore: Tonia Mastrobuoni
Titolo: L'Olanda rompe il tabù: 'Sì alle nozze gay per l'erede al trono'
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 14/10/2021, a pag. 19, con il titolo "L'Olanda rompe il tabù: 'Sì alle nozze gay per l'erede al trono' ", la cronaca di Tonia Mastrobuoni.
Tonia Mastrobuoni
Amalia d'Olanda
Dopo millenni di "venticelli" di corte, di rinunce dolorose alla corona e di sovrani infelici come il tormentato e geniale Ludovico II di Baviera immortalato da Luchino Visconti, finalmente una monarchia rompe il tabù. I Paesi Bassi, da sempre un faro per i diritti delle donne e quelli della comunità Lgbtq+, un Paese simbolo dell'antiproibizionismo e della libertà sessuale, hanno deciso che un re può sposare il suo amato, la regina la sua amata. E che possono vivere felici e contenti, uniti nello stesso sesso, e rimanere saldamente imbullonati sui loro troni. Da vent'anni, quando sono stati il primo Paese al mondo a legalizzare i matrimoni per tutti, i Paesi Bassi hanno mantenuto una lacuna legislativa che aveva continuato a torturare il politico laburista Peter Rehwinkel. Così, l'attivista gay ed ex sindaco di Naarden ha scritto quest'estate un libro di enorme successo, "Amalia, il dovere chiama". Il saggio è incentrato sull'erede al trono degli Orange, Amalia d'Olanda, assurta già alle cronache due anni fa per il beau geste della rinuncia al vitalizio da due milioni di dollari perché le sembrava inopportuno «finché non faccio nulla per meritarmi qualcosa in cambio».
L'Olanda sarà anche il paradiso dei liberali, ma è pur sempre la capofila dei "Frugali". Il punto è che tra due mesi, il 7 dicembre, Catharina-Amalia Beatrix Carmen Victoria compirà 18 anni e potrà diventare regina, potrà prendere il posto di suo padre, Guglielmo Alessandro. Ma per sposarsi avrà bisogno del consenso del Parlamento olandese. E Rehwinkel ricorda che la legge sui matrimoni per tutti approvata vent'anni fa non vale per la casa reale. Se volesse sposare una donna, Amalia non potrebbe farlo, senza rinunciare al trono. Attenzione: è una discussione puramente teorica, perché della vita privata della diciassettenne non si sa praticamente nulla se non che a breve farà l'esame della patente e poi l'università. Ma i Paesi Bassi si considerano giustamente l'avanguardia nei diritti e due parlamentari liberali hanno presentato un'interrogazione parlamentare in cui hanno sollecitato una riflessione del governo su una legge che «non è conforme al 2021». La risposta del premier, Mark Rutte, loro compagno di partito, non si è fatta attendere. Stiamo parlando di «una situazione teorica», ha sottolineato. Ma poi ha aggiunto che «il Parlamento ritiene che l'erede al trono possa anche sposare una persona dello stesso sesso. Il Parlamento non pensa, dunque, che un erede al trono debba rinunciare alla corona, se vuole sposare una persona dello stesso sesso». A parte i casi più noti di monarchi omosessuali nella storia, da Federico II di Prussia ad Alessandro Magno, negli anni recenti gli aristocratici che hanno fatto "coming out" hanno ancora scatenato reazioni violente. Nel 2006, quando il principe Manvendra Singh Gohil rese pubblica la sua omosessualità, ci furono manifestazioni di rabbia nella sua città d'origine, Rajpipla. Sua madre fu subissata di minacce di morte e cercó di diseredarlo.
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