Se la sfida tra Grecia e Turchia coinvolge Parigi e Berlino
Cronaca di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera
Data: 06/10/2021
Pagina: 22
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: Ma Francia e Germania si trovano su fronti opposti nelle forniture di navi della disfida greco-turca
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 06/10/2021, a pag.22, con il titolo "Ma Francia e Germania si trovano su fronti opposti nelle forniture di navi della disfida greco-turca", la cronaca di Stefano Montefiori.
Stefano Montefiori
Una nave "Belharra"
«Belharra» è il nome di un'onda gigante, agognata dai surfisti, che si forma talvolta al largo di Urrugne, nei Paesi Baschi francesi. Così si chiamano anche le tre fregate che la Francia ha venduto una settimana fa alla Grecia. «Classe U-214» è invece il nome, meno evocativo, dei sei sottomarini che la Germania continua a voler vendere alla Turchia, nonostante le proteste greche e il parere contrario di alcuni partiti ('Verdi e Die Linke). Il presidente francese Emmanuel Macron si è fatto l'alfiere di principi come «sovranità europea» e «difesa comune della Ue», ma se le tensioni tra Grecia e Turchia dovessero un giorno crescere fino al punto di non ritorno, Francia e Germania potrebbero affrontarsi nel Mediterraneo per interposti armamenti: le navi francesi Belharra contro i sottomarini tedeschi U-214. È il paradosso che più mette in luce le difficoltà di arrivare a una visione strategica comune europea nell'ambito della politica internazionale e quindi della difesa. Il contratto per la vendita delle fregate, costruite nei cantieri bretoni di Lorient da Naval Group, fa parte di un accordo globale politico-militare firmato da Macron e dal premier greco Kyriakos Mitsotakis. All'indomani dello schiaffo patito a opera dell'Australia, che ha rotto il patto con Parigi preferendo rivolgersi a Usa e Regno Unito nell'area indo-pacifica, la Francia ha ripreso l'iniziativa cambiando di teatro, è passata dal Pacifico al Mediterraneo e ha stretto un'alleanza approfondita con un altro Paese dell'Unione europea: all'articolo due dell'accordo Parigi-Atene si legge che «le parti si forniranno assistenza reciproca, con i mezzi appropriati a loro disposizione, e se necessario con l'uso della forza, se insieme troveranno che un attacco armato è in corso contro il territorio di una delle due, in accordo con l'articolo 51 Onu».
Una clausola di mutuo soccorso molto impegnativa, simile all'articolo 5 della Nato, che secondo Macron rappresenta«un primo e audace passo verso l'autonomia strategica europea», e che formalizza un'intesa già evidente sul campo. Nell'estate 2o20 le navi turche hanno sconfinato in un'area contesa della zona economica esclusiva greca nel Mediterraneo orientale, dove sono stati scoperti importanti giacimenti di gas. La Francia ha reagito immediatamente al fianco della Grecia e ha mandato nella zona due navi militari e due caccia Rafale. Poche mesi dopo i rapporti tra Francia e Turchia hanno toccato il minimo storico, con il presidente Erdogan che metteva in dubbio la «salute mentale» di Macron accusandolo di condurre una «campagna di odio contro l'islam» per avere difeso Charlie Hebdo. La Germania invece, l'altro pilastro della «coppia francotedesca» nonché partner fondamentale in un'ipotetica «difesa comune», durante la crisi dell'estate nel Mediterraneo orientale non è intervenuta a favore della Grecia, alleato europeo, se non con generici inviti al dialogo. Anzi, la vendita dei sei sottomarini U-214 alla Turchia, decisa anni fa, è stata ed è ancora confermata, per la rabbia delle autorità greche. Atene aveva chiesto agli alleati europei un embargo sulle armi alla Turchia, ma non è stata ascoltata, in virtù soprattutto dell'opposizione della Germania. L'accordo di Atene con Parigi è quindi un modo per dimostrare ai turchi che la Grecia non è sola, mostrando una volta di più le contraddizioni della Nato, l'alleanza militare transatlantica nata nel 1949 che Macron ha definito «in stato di morte cerebrale». Se la Nato è minata da problemi profondi e di lunga data, non ultima la presenza al suo interno di due Paesi avversari come Grecia e Turchia, alla nascente «autonomia strategica europea» si chiede maggiore coerenza. Ma i Paesi Ue si fanno concorrenza anche nelle gare per le forniture militari, che vengono decise da questioni tecniche ma anche politiche: non a caso la Grecia ha scelto le fregate Belharra della Francia preferendole alle navi proposte dai cantieri tedeschi Tkms. Anche senza arrivare a uno scontro navale tra fregate Belharra e sottomarini U-214, sarà interessante vedere come riusciranno a districarsi Parigi, Berlino e la «difesa comune europea» in caso di una nuova crisi nel Mediterraneo orientale.
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