Antisemitismo in Europa: 'Bisogna combatterlo'
Cronaca di Claudio Tito
Testata: La Repubblica
Data: 06/10/2021
Pagina: 18
Autore: Claudio Tito
Titolo: La Ue lancia un piano contro l’antisemitismo: 'La lotta è un dovere'
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 06/10/2021, a pag. 18, l'analisi di Claudio Tito, dal titolo "La Ue lancia un piano contro l’antisemitismo: 'La lotta è un dovere' ".
Moshe Kantor
Un piano contro l’antisemitismo. Un progetto per difendere e promuovere la vita ebraica in Europa. È in assoluto la prima volta che l’Unione europea mette in campo un’azione esplicita e formale per fermare e contrastare uno dei fenomeni più aberranti che si siano mai verificati nel nostro continente. L’operazione è stata presentata ieri da Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione con delega allo stile di vita europeo. L’esponente greco dell’esecutivo comunitario ha spiegato che troppo spesso nell’Unione si assiste a un incredibile rigurgito di antisemitismo. «Non voglio più vedere sinagoghe in Europa sorvegliate dalla polizia. L’antisemitismo non è un problema degli ebrei ma degli antisemiti. L’antisemitismo è incompatibile con tutto ciò che rappresenta l’Unione europea. Prendiamo l’impegno di combatterlo in tutte le occasioni». Come dice la presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, «oggi ci impegniamo a promuovere la vita ebraica in Europa in tutta la sua diversità. Vogliamo che la vita ebraica torni a prosperare nel cuore delle nostre comunità. L’Europa può prosperare soltanto se le comunità ebraiche si sentono sicure».
La storia, del resto, è per gli europei un monito perenne. E anche solo la percezione di certe derive si trasforma in un elemento inaccettabile per la democrazia continentale. Ci sono alcuni dati che, secondo il governo europeo, parlano da soli. «Durante la pandemia — ha osservato ancora Schinas — si è assistito all’insorgenza di teorie cospirative antisemite. Nove ebrei su 10 considerano l’antisemitismo in crescita e il 78% pensa di emigrare perché non si considera sicuro nell’Ue». Percentuali che richiamano alla memoria epoche che nessuno vorrebbe più rivivere. Timori non compatibili con le fondamenta democratiche dell’Unione e con il suo passato: «La linea rossa dell’antisemitismo è oltrepassata quando si mette in discussione il diritto allo Stato di Israele di esistere. È il capitolo più buio nel libro di storia europea». L’obiettivo della Commissione è dunque quello di lavorare con le comunità ebraiche costruendo una rete di tutti i luoghi legati a quella cultura. Superando l’idea che la memoria si possa fondare solo ed esclusivamente sui campi di concentramento. E nello stesso tempo combattere contro tutte le forme di discriminazione, in particolare quelle online che frequentemente prendono la forma torbida degli hater , degli odiatori. Di chi incita all’odio anche attraverso la vendita di oggetti, simboli o richiami all’ignominia del nazismo. Nel piano, dunque, si prevedono 24 milioni per la protezione degli spazi pubblici e di quelli per i fedeli. Uno degli obiettivi, ad esempio, è tutelare i cimiteri ebraici in Europa, creare un polo di ricerca europeo e istituire una rete di giovani ambasciatori europei incaricati di promuovere la memoria dell’Olocausto. L’iniziativa della commissione ha trovato la risposta positiva del Congresso ebraico europeo: «Questo — ha detto Moshe Kantor, presidente del Congresso — è un documento vitale e senza precedenti che fungerà da tabella di marcia per ridurre significativamente l’antisemitismo in Europa e oltre. Siamo pronti ad aiutare in qualsiasi modo per l’attuazione di questa importante strategia».
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