Francia: la linea di Macron contro gli islamisti
Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio
Data: 01/10/2021
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: Il pugno duro di Macron con gli islamisti
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 01/10/2021, a pag. 3, l'editoriale "Il pugno duro di Macron con gli islamisti".

Francia, la promessa di Macron nel discorso di fine anno:
Emmanuel Macron

Il ministro dell'Interno francese, Gérald Darmanin, ha annunciato di avere avviato le procedure per chiudere altri sei luoghi di culto e sciogliere diverse associazioni, tutte sospettate di propaganda per l'islam radicale. Dopo lo scioglimento da parte del governo del Collettivo contro l'islamofobia in Francia e di Barakacity, il ministro dell'Interno non intende fermarsi. Un terzo degli 89 luoghi di culto "sospettati di essere radicali e nella lista dei servizi di intelligence" sono stati controllati dal novembre 2020, ha affermato Darmanin in un'intervista al Figaro. Sono stati 24 mila i controlli effettuati in tutte le direzioni e 650 le chiusure di luoghi frequentati dall'inizio del quinquennio macroniano, prima della promulgazione ad agosto della legge contro il separatismo. Darmanin ha anche confermato che chiederà lo scioglimento della casa editrice islamista Nawa che, secondo lui, "incita allo sterminio degli ebrei e legittima la lapidazione degli omosessuali". "Nel prossimo anno, altre dieci associazioni saranno soggette a procedura di scioglimento, di cui quattro a partire dal prossimo mese". Tra queste, "una struttura che dovrebbe combattere l'islamofobia nel Rodano, un'associazione salafita, un'altra che si riversa nello pseudoumanitario". A un anno dalla decapitazione di Samuel Paty, Macron mostra il pugno duro all'islam radicale. E su questo terreno si giocherà la rielezione, contro la tenaglia di Marine Le Pen e di Eric Zemmour, che ora si contendono il secondo turno delle presidenziali del 2022. Il presidente spiegherà ai francesi che si può contrastare l'islamismo senza rinunciare allo stato di diritto, al pluralismo religioso e senza cadere nel terreno dello scontro di civiltà. Non sarà facile, ma a oggi quella indicata da Macron è l'unica strada percorribile per evitare che, come disse un suo ex ministro dell'Interno, le comunità, da "fianco a fianco", si ritrovino "faccia a faccia".

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