Israele all'Expo di Dubai
Cronaca di Benedetta Paravia
Testata: La Repubblica
Data: 30/09/2021
Pagina: 17
Autore: Benedetta Paravia
Titolo: 'Verso il domani': c’è anche il padiglione di Israele

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 30/09/2021, a pag.17 con il titolo " 'Verso il domani': c’è anche il padiglione di Israele", l'analisi di Benedetta Paravia.

Israel unveils pavilion for Expo 2020 Dubai
Il padiglione di Israele all'Expo di Dubai

Sono tre i grandi ingressi pronti ad accogliere i visitatori dell’Expo di Dubai: “Sostenibilità”, “Opportunità” e “Mobilità”. Sono le porte con un’architettura di chiaro richiamo alla civiltà islamica che accoglieranno si pensa fino a 25 milioni di visitatori in sei mesi. Ed è proprio nel distretto dell’Opportunità che sorge l’assoluta novità di questa Expo: il Padiglione Israele. Un progetto che si avvera grazie alla partnership di Israele con gli Emirati Arabi Uniti. «Stiamo vivendo la storia: chi avrebbe pensato solo qualche tempo fa che Israele avrebbe potuto partecipare ad un evento universale in un paese arabo », dice Menachem Gantz, portavoce del Padiglione, «e ciò è stato possibile grazie agli Emirati e alla apertura di relazioni diplomatiche fra i nostri due paesi». Il padiglione è una tenda aperta, simbolo di ospitalità e crocevia di culture millenarie, in alto si staglia la frase in Aravrit, crasi tra arabo ed ebraico, “Verso il domani”. Sul pavimento c’è sabbia, «perché la sabbia, il deserto sono parte del destino comune dei popoli della nostra regione», dice Gantz, «e poco alla volta torneremo a dialogare e a riconoscerci gli uni con gli altri. È la prima volta che un Expo universale viene organizzata in Medio Oriente, ed è la prima volta che Israele partecipa a un evento del genere nel mondo arabo». La partecipazione di Israele è la tangibile conseguenza degli “Accordi di Abramo”, che hanno segnato la pace tra Israele, gli Emirati, Bahrain e più tardi Marocco. Un’intesa che ha aperto le porte a nuovi scenari geopolitici e nuove strategiche alleanze in Medio Oriente. Gli accordi vennero firmati dal ministro degli Esteri degli Emirati Abdullah bin Zayed Al Nahyan, dal ministro degli Esteri del Bahrain Abdullatif bin Rashid Al Zayani, dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump il 15 settembre 2020, alla Casa Bianca a Washington. La notizia fece in breve il giro del mondo e lasciò sorpresi molti conservatori ed integralisti. Ma il “domani” non può essere fermato.

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