Il pugile coperto da tatuaggi nazisti sarà squalificato?
Cronaca di Enzo Armando, Riccardo Tosques
Testata: La Stampa
Data: 20/09/2021
Pagina: 12
Autore: Enzo Armando, Riccardo Tosques
Titolo: Pugni proibiti
Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 20/09/2021, a pag.12, con il titolo "Pugni proibiti" il commento di Enzo Armando, Riccardo Tosques.
Michele Broili, pugile nazista e sconfitto
Michele Broili è pugile professionista da 3 anni. Di anni lui ne ha 28. E da anni, almeno una decina, il suo corpo è ricoperto da tatuaggi. Tatuaggi dal contenuto esplicito, pesante, che rimandano, senza troppi dubbi, ai simboli nazisti. Sabato sera, a Trieste, ha combattuto per il titolo dei pesi Superpiuma. L'incontro è stato trasmesso in streaming. E le immagini di quei tatuaggi sono rimbalzate sul web destando polemiche fortissime. Il tatuaggio di maggior impatto sul corpo di Michele Broili è la rappresentazione di un castello con la scritta "Ritorno a Camelot", il nome dato al raduno quinquennale organizzato dal Veneto Fronte Skinheads, associazione culturale con conclamati rimandi al nazismo e al razzismo. Sul petto i tatuaggi di Michele aumentano. E i simboli che si richiamano al nazionalsocialismo sono più evidenti. A iniziare dalla bandiera con le lettere SS in caratteri runici, abbreviazione di Schutzstaffel (Squadre di protezione) . Uno dei reparti delle SS, trai più temuti in quando addetto al controllo dei campi di concentramento nazisti, era quello delle Totenkopfverbände (Unità testa di morto) che utilizzavano come simbolo un teschio, simbolo che Broili ha tatuato sempre sul petto. Ma non è finita qui. Accanto alla spalla sinistra il pugile dell'Ardita sfoggia due cifre, 88, un rimando all'ottava lettera dell'alfabeto, l'H: l'88, dunque, è un richiamo "segreto" all'espressione Heil Hitler, il saluto utilizzato dai nazisti. Sempre sul petto Broili sfoggia tre giovani vestiti con il bomber e con gli anfibi ai piedi, abbigliamento molto in voga tra i neofascisti ed i neonazisti. Sulla coscia, invece, spunta una croce celtica. Nel marzo del 2020 i simboli nazisti e neonazisti del pugile triestino finirono già al centro di una polemica in seguito alla locandina con cui si annunciava la Boxe Night, serie di incontri di pugilato in programma a Trieste. Ora il caso dei tatuaggi potrebbe avere serie conseguenze. I tesserati alla federazione italiana devono astenersi da qualsiasi comportamento discriminatorio recita il regolamento. «La federazione condanna e stigmatizza con forza e perentoriamente il comportamento del proprio tesserato» si legge in una nota. «Per tali ragioni la Fpi si riserva di sottoporre agli organi di giustizia federali tale comportamento». All'orizzonte ci sono sanzioni e squalifica.
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