Torino: quattro nazifascisti arrestati per istigazione a delinquere
Cronaca di Andrea Zaghi
Testata: Avvenire
Data: 17/09/2021
Pagina: 9
Autore: Andrea Zaghi
Titolo: 'Hitler fece ciò che serviva'. Stop ai deliri social nazi-fascisti

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 17/09/2021, a pag.9 l'articolo di Andrea Zaghi dal titolo " 'Hitler fece ciò che serviva'. Stop ai deliri social nazi-fascisti".

Propaganda nazi-fascista sui social, quattro indagati - Rai News

«Il Reich di Adolf Hitler fece ciò che andava fatto, a mio parere nel modo più idoneo». E uno degli agghiaccianti messaggi scambiati nelle chat da un gruppo di quattro persone che ieri sono state denunciate per propaganda nazista e antisemita, ma anche per il possesso di armi e oggetti vari tutti inneggianti il nazismo e la violenza. Nelle perquisizioni trovato anche materiale pedopornografico. La Digos di Torino ha individuato il gruppo composto da un addetto alla vigilanza privata di 57 anni (che è stato iscritto al Fronte Nazionale e a CasaPound), un pensionato di 62 anni e due operai di 37 e 46 anni.

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Per tutti, i capi d'accusa sono propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa. Nel computer del 57enne, con un passato nelle curve degli stadi come ultrà, gli inquirenti hanno trovato anche materiale pedopornografico. Quanto avvenuto ieri è la conclusione di una indagine avviata nell'inverno 2020 quando erano già stati indagati un altro agente di vigilanza privata (di 43 anni) e una guardia giurata (di 39 anni). L'attività del gruppo - composto da persone che risiedono nel torinese - , consisteva nella pubblicazione sui social, e su diverse chat, di immagini e frasi dal contenuto nazista, razzista e antisemita. Nelle loro abitazioni è stato poi sequestrato un vero arsenale di propaganda: indumenti, fibbie, elmetti, bandiere, medaglie, foto, manifesti e quadri con simbologie nazifasciste, ma anche una carabina ad aria compressa e un machete illegalmente detenuti. Innumerevoli i messaggi razzisti, ma anche quelli di sostegno e appoggio ad avvenimenti passati come quello del febbraio 2018 a Macerata quando un estremista di destra sparò contro sei stranieri, oppure quanto avvenuto a Marsala con spedizioni punitive contro gli stranieri avvenute nel 2020. «Siamo riusciti a trovare i soggetti più esposti in queste chat e bloccare queste azioni di inneggiamento al nazifascismo», ha detto il capo della Digos di Torino, Carlo Ambra. Nessun legame, invece, con No Vax e No Green pass. «Non è la prima volta che la questura fa interventi di questo tipo. E già successo in passato ed è bene che continuino a tutelare la nostra sicurezza», ha commentato la sindaca Chiara Appendino. Nei messaggi dei quattro non mancano i riferimenti all'attualità politica contro il Movimento 5 Stelle e il Pd in particolare.

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