Eitan torna a casa
Cronaca di Federica Cravero, Sharon Nizza
Testata: La Repubblica
Data: 12/09/2021
Pagina: 17
Autore: Federica Cravero, Sharon Nizza
Titolo: 'Eitan è tornato a casa'. Rapito dal nonno il bimbo del Mottarone
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 12/09/2021, a pag. 17, la cronaca di Federica Cravero, Sharon Nizza dal titolo " 'Eitan è tornato a casa'. Rapito dal nonno il bimbo del Mottarone".

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Sharon Nizza

Funivia Mottarone, il piccolo Eitan Biran salvato dall'abbraccio del padre  - Il Giornale d'Italia
La famiglia Biran: l'unico sopravvissuto alla tragedia della funivia è Eitan, di 5 anni

Eitan Biran, il bambino di 6 anni unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone, da ieri sera si trova in Israele. Aya Biran, la zia paterna e tutrice temporanea del bambino, ha presentato denuncia alla polizia sostenendo che il bimbo è stato rapito dal nonno materno, Shmuel Peleg. Ieri mattina, Eitan aveva lasciato alle 11.30 la casa di Aya in provincia di Pavia, dove vive da quando è stato dimesso dall’ospedale, per quella che avrebbe dovuto essere una consueta giornata da trascorrere insieme al nonno. Sarebbero dovuti rientrare alle 18.30, ma non si sono presentati. “Eitan è tornato a casa”: è l’sms che Aya ha ricevuto in serata, dopo ripetute chiamate a vuoto, mentre già era diretta alla stazione di polizia. Non la solita casa, ha capito poco dopo, quando un legale della famiglia Peleg le ha confermato che Eitan è in Israele. Amici della famiglia Biran confermano che i nonni materni erano in possesso del passaporto del piccolo, nonostante il giudice avesse ordinato loro di restituirlo alla famiglia affidataria. Tra le due famiglie su cui si è abbattuta la tragedia del 23 maggio scorso — in cui hanno perso la vita 15 passeggeri della funivia del Mottarone, tra cui i genitori, il fratellino e i nonni materni di Eitan — è in corso una battaglia legale per aggiudicarsi la tutela dell’unico superstite. La famiglia di Tal, la mamma di Eitan, chiede che il bambino viva in Israele, mentre attualmente è stato affidato dal giudice alla zia paterna, che da anni è residente a Pavia. Ad agosto, in una conferenza stampa, Gali Peleg, zia materna di Eitan, aveva lanciato accuse pesantissime: «Eitan è tenuto in ostaggio in Italia». Secondo i Peleg, la giovane famiglia stava programmando di tornare a vivere in Israele una volta che Amit, il padre del bambino, avesse completato gli studi di medicina, e su questa base hanno avviato una procedura per ottenere l’adozione. «Siamo sconvolti. Questo è un atto gravissimo su cui indagherà la magistratura », dice a Repubblica l’avvocato Armando Simbari, che assiste Eitan nel processo penale per la strage del Mottarone. «Già ad agosto c’era stata una forte presa di posizione contro lo Stato italiano e contro la zia paterna di Eitan, alla quale avevamo risposto con un messaggio di grande apertura a tutta la famiglia per il benessere del bambino. Quindi a maggior ragione siamo sconvolti per quello che è accaduto». Il bambino in Italia sta seguendo cure mediche e psicologiche «ed è stato letteralmente strappato con un rapimento internazionale alla famiglia che era stata individuata dal giudice tutelare come quella più adatta per farlo crescere, perché era quella che frequentava quotidianamente da sempre — aggiunge Simbari — . Siamo molto preoccupati per il trauma che questo atto rischia di arrecargli ». Proprio a seguito dell’episodio di agosto, il giudice tutelare aveva allertato le autorità doganali e aeroportuali, temendo proprio lo scenario che si è concretizzato ieri. Allerte che sembra non abbiano avuto riscontro materiale, perché fonti del ministero degli Esteri israeliano confermano che Eitan è atterrato via aerea in Israele nel tardo pomeriggio di ieri. Il nonno materno, che ha alle spalle una lunga carriera nella compagnia di bandiera israeliana Elal, non risulta raggiungibile, così come al momento tutta la famiglia del piccolo in Israele.

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