Notizie imprecise ed espulsioni ventilate
Notizie imprecise ed espulsioni ventilate
Testata:
Data: 09/06/2002
Pagina: 14
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Raid in una colonia mentre Sharon vola negli USA
Due considerazioni si rendono necessarie.

La prima riguarda la superficialità con cui viene riportata la cronaca dell’ennesimo attacco terroristico a Karmei Tzur, fra Betlemme ed Hebron.

Scrive De Giovannangeli:

"Due palestinesi aprono il fuoco con i fucili mitragliatori contro un gruppo di 15 case mobili, separate da un reticolato di filo spinato dal resto dell’insediamento. Alcuni proiettili penetrano in una roulotte, uccidendo una donna incinta e suo marito, mentre altri 5 tra coloni e soldati – uno dei quali è deceduto qualche ora dopo in ospedale – restano feriti"

Ecco invece la notizia riportata dal Jerusalem Post:

Alcuni terroristi hanno aperto il fuoco su un gruppo di 15 case mobili nell’insediamento di Karmei Tzur uccidendo tre israeliani fra i quali un uomo e una donna in attesa di un bambino.

La radio israeliana ha affermato che la coppia ha aperto la porta della roulotte udendo gli spari dei soldati che cercavano di catturare gli attentatori; uno dei terroristi ha aperto il fuoco in quel momento uccidendo l’uomo e la donna che si trovavano sulla soglia di casa.

Altri sei israeliani sono stati feriti nell’attacco, uno dei quali in modo grave.

Alcune ore dopo all’ospedale Hadassah uno dei feriti è morto per la gravità delle sue condizioni.

Non coincide la dinamica dell’attentato né il numero dei morti. Evidentemente verificare le notizie è un’impresa immane per i giornalisti de l’Unità. Un morto in più o in meno che differenza fa, soprattutto se si tratta di israeliani ??

Prosegue:

"Con le tenebre ancora spari: nuovi raid di carri armati israeliani nei campi profughi dei Territori e un attacco palestinese ad una postazione militare presso la colonia di Ytzhar a sud di Nablus, cinque palestinesi feriti a Rafah, quattro israeliani a Ytzhar".

Ancora una volta non si fa alcuna distinzione fra chi attacca e chi si difende. Però, per l’Unità, la sequenza temporale è sempre la stessa: prima i raid israeliani poi, logica conseguenza, l’attacco palestinese.

L’intervento dei carri armati israeliani nei campi profughi, notoriamente covo di pericolosi terroristi, comporta a volte qualche ferito – che comunque l’esercito cerca sempre di evitare – mentre un attacco palestinese mira deliberatamente ad uccidere e solo "casualmente" per pura fortuna produce feriti e non morti.

Un’espulsione "ventilata"

L’Unità dell’8 giugno a pagina 13 riporta un articolo di De Giovannangeli dal titolo "Espellere Arafat: Israele si spacca"

Due sono i messaggi espliciti contenuti nel titolo: l’intenzione di togliere di mezzo Arafat e, logica conseguenza di questa decisione, la divisione all’interno della società israeliana.

Scrive De Giovannangeli:

"A Washington per ricevere il via libera. Alla Casa Bianca per ribadire, dopo il massacro di Megiddo, che nessuna trattativa sarà mai possibile fino a quando a guidare i palestinesi sarà l’inaffidabile Arafat".

Il giornalista non può non sapere che quel viaggio era stato programmato da tempo (ben prima della strage di Megiddo) e che fra gli obiettivi di quel viaggio vi era la ripresa di una iniziativa diplomatica che avrebbe condotto alla prevista Conferenza internazionale per il Medio Oriente ! In più non è necessario andare fino in America per ribadire che nessuna seria trattativa per la pace avrà luogo fino a quando l’ANP sarà guidata da Arafat.

Che Arafat sia "inaffidabile" il Presidente americano ha avuto mille occasioni per constatarlo, tant’è che, a differenza di molti capi di Stato europei ammaliati dalle sue promesse di pace, non ha ancora ritenuto "opportuno" incontrarlo.

"Il primo ministro – spiega Ranaan Gissin, portavoce di Sharon – dirà al Presidente USA che Arafat dovrà essere rimosso dal potere perché è un ostacolo alle riforme".

"Rimuovere dal potere" non significare esattamente "espellere": oppure per il giornalista i due termini sono sinonimi?

"Alla ventilata espulsione di Arafat, si è però nuovamente opposto Peres" Ma come, non era già decisa l’espulsione??

"Per neutralizzare Arafat, secondo Peres, occorre costringerlo mediante apposite riforme dell’ANP a spartire il potere politico, militare ed economico…"

Un’impresa titanica visto che per il Comitato di sicurezza istituito alcuni giorni fa (tanto per far credere alla comunità internazionale di aver dato avvio alle sospirate riforme) ha scelto come Presidente…..lui stesso.

"In attesa dell’incontro alla Casa Bianca tra Bush e Sharon, nelle ultime 24 ore i carri armati con la Stella di David sono nuovamente penetrati a Jenin, Tulkarem, Ramallah e Betlemme e in un campo profughi vicino a Hebron"

A fare che? Una gita turistica?

"dove (così per caso !) sono stati catturati otto "sospetti terroristi" palestinesi, tra i quali una giovane donna, un’aspirante kamikaze. La giovane – secondo i servizi di sicurezza dello Stato ebraico – sarebbe stata in procinto di compiere una missione suicida in territorio israeliano"

I terroristi – quando finalmente si riesce a definirli tali - sono sempre "sospetti", anche quando vengono trovati in possesso di cinture di tritolo o esplosivo.

Oltre a ciò utilizzare la frase – come più volte capita di leggere – "secondo i servizi di sicurezza dello Stato ebraico" è fazioso perché si cerca di mettere in dubbio le affermazioni di quei cittadini israeliani che ogni giorno si confrontano con l’odio dei kamikaze i quali, quando non sono in "procinto di compiere una missione suicida", è solo perché l’ hanno già portata a compimento.

Ed allora non rimane altro che raccogliere i brandelli di carne umana che la loro ferocia ha sparpagliato per centinaia di metri su una terra che da troppi anni è intrisa del sangue dei suoi figli.



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