Fantasia sfrenata
Fantasia sfrenata
Testata:
Data: 06/06/2002
Pagina: 10
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: Attacco terrorista a Gaza uccisi due coloni israeliani
Numerosi errori nella dinamica oltre che nella tempistica degli avvenimenti costellano l’articolo di De Giovannageli.

La prima inesattezza è nel titolo: "uccisi due coloni". Non sono coloni ma soldati.

Ecco la notizia riportata da un giornalista del Jerusalem Post:

" Due soldati sono stati uccisi e quattro feriti, uno in modo grave, in un confronto avvenuto con alcuni terroristi vicino a Dugit la scorsa notte nel nord della Striscia di Gaza. Un terrorista è stato colpito e ucciso, mentre gli altri tre o quattro che hanno partecipato all’attacco – dice il colonnello Yoel Strick – sono riusciti a fuggire.
Le forze armate israeliane avevano ricevuto informazioni circa un attacco terroristico che avrebbe potuto aver luogo in zona. Mentre perlustravano l’area in questione i terroristi hanno aperto il fuoco.

Ecco la notizia ripresa dal quotidiano l’Unità:

"A Dugit entra in azione un palestinese armato di fucile e bombe a mano. Il terrorista riesce a penetrare all’interno dell’insediamento e ad aprire il fuoco contro i coloni, prima di essere abbattuto. Il bilancio dell’attacco è di due israeliani uccisi e altri due feriti, uno gravemente.

La reazione israeliana non si è fatta attendere: carri armati con la Stella di Davide hanno aperto il fuoco in direzione dei villaggi palestinesi di Sudaniya e Beit Lahia, a ridosso di Dugit (un palestinese ferito, due case danneggiate).

I terroristi da quattro diventano uno, i soldati si trasformano in coloni: non c’è limite alla fantasia!

Anche l’enfasi posta sulla "reazione israeliana" (della quale peraltro non viene riportata la notizia sul Jerusalem Post) appare fuori luogo se si considera che l’impiego di carri armati ha prodotto unicamente il ferimento di un palestinese e il danneggiamento di due case.

Prosegue De Giovannangeli:

" L’automobile della morte era imbottita di 150 chilogrammi di esplosivo, granate, biglie di ferro, chiodi, una bombola a gas, proiettili di mortaio. Era stata programmata per una immane carneficina. Doveva esplodere, attivata con un comando a distanza, nei pressi dell’insediamento di Dugit, nel nord della Striscia di Gaza. L’autobomba è stata individuata da soldati dell’esercito israeliano e fatta deflagrare prima che quella strada fosse percorsa, a conclusione dello shabat, dalle vetture dei coloni".

Vediamo ora come riporta la medesima notizia il Jerusalem Post:

Poche ore prima (si riferisce all’uccisione dei due soldati ) nell’area compresa fra gli insediamenti di Dugit, Elei Sinai a Nisanit, forze di sicurezza israeliane hanno sventato un attacco terroristico su vasta scala, dopo aver individuato una macchina piena di esplosivo e lanciarazzi.

Un carro armato ha distrutto la macchina con una cannonata ed una raffica di mitragliatrice; dopo pochi minuti una seconda bomba scoppiava vicino al tank. Lo scoppio, che non ha provocato feriti, ha lasciato un ampio cratere nella strada.

Ufficiali dell’esercito ritengono che i terroristi avessero pianificato un triplice attacco: prima contro l’insediamento israeliano con mortai, poi facendo scoppiare la macchina-bomba all’arrivo delle truppe che perlustravano la zona ed infine facendo scoppiare un secondo ordigno.

Dopo l’esplosione della macchina gli artificieri dell’IDF controllando i resti del veicolo hanno valutato che contenesse ben 180 chilogrammi di esplosivo sistemato in uno scaldabagno e in una bombola del gas.

La settimana scorsa i soldati israeliani hanno sventato diversi attentati; mercoledì vicino a Elei Sinai, le forze di sicurezza hanno scoperto una macchina imbottita con 150 chilogrammi di esplosivo.

Si omettono delle informazioni, si cambia la dinamica dei fatti accaduti, si evita accuratamente di riportare le notizie corrette, si confondono quelle che si riportano (i 150 chilogrammi di esplosivo cui fa riferimento De Giovannangeli, siamo sicuri che fossero della macchina bomba di Dugit e non piuttosto di quella di Elei Sinai?).

Se l’informazione corretta dovrebbe essere l’obiettivo di ogni giornalista, l’Unità da questo punto di vista ha ancora molta strada da fare!!



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