Titolo corretto, molto meno Cremonesi
Testata: Corriere della Sera
Data: 00/00/0000
Pagina: 9
Autore: Lorenzo Cremonesi
Titolo: Attacco a una colonia, assassinata israeliana
Il titolo, per una volta, è estremamente corretto; molto meno invece l'articolo.
DAL NOSTRO INVIATO GERUSALEMME - Ancora una giornata di sangue in Cisgiordania e Gaza. Ieri sera una cellula
una cellula? Di che tipo? Epatica? Epidermica? Ematica?
armata di kalashnikov
allora forse era una cellula nervosa ...
ha fatto irruzione nella colonia ebraica di Mehora, nella Valle del Giordano. Una israeliana è morta
morta come? Forse di infarto per lo spavento nel vedere una cellula a occhio nudo?
e altri due coloni sono rimasti gravemente feriti. Uno dei palestinesi ha perso la vita nello scontro a fuoco e un numero imprecisato è riuscito a fuggire. Solo tre giorni fa, nella stessa regione era stato segnalato il tentativo di infiltrazione dalla Giordania. Ma il conto dei morti delle ultime 24 ore non si ferma qui. A Gaza durante la mattinata le sentinelle avevano ucciso un militante del gruppo islamico Hamas che stava cercando di compiere un blitz
un blitz? Come i nostri carabinieri quando arrestano i mafiosi?
contro la colonia ebraica di Nir Am. Poco dopo a Nablus, in Cisgiordania, i soldati incaricati di fare rispettare il coprifuoco hanno colpito a morte un dipendente della municipalità araba locale. Ahmed Kurani, 54 anni, era stato chiamato d'urgenza per estinguere l'incendio creato da un corto circuito in una palazzina.
Altri giornali hanno scritto che stava tentando di ripristinare una linea: quindi niente incendio, che anche gli israeliani avrebbero potuto vedere. Quale sarà la versione giusta? Certo che non sembra molto credibile che a spegnere un incendio venga chiamato un uomo solo, per giunta senza l'ausilio di un'autobotte.
«Gli israeliani gli hanno intimato l'alt sparando in aria. Lui si è fermato, ma loro hanno mirato direttamente contro la sua vettura», racconta un testimone citato dalla radio israeliana. L'esercito ha già espresso le «scuse più profonde». Sempre ieri tre palestinesi sono deceduti per le ferite riportate negli incidenti degli ultimi giorni.
Incidenti? Di che genere? Incidenti automobilistici? Sul lavoro? Sportivi? E chi erano questi tre palestinesi
E una israeliana è morta in seguito all'attentato che una settimana fa aveva causato altre sette vittime nell'Università di Gerusalemme. Un altro palestinese è stato ucciso dai soldati a Tulkarem, in Cisgiordania
Chi era? Come è stato ucciso? Perché? In quali circostanze?
Tutto questo mentre ieri il Patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Michel Sabbah, ha incontrato per circa due ore a Gaza il leader di Hamas, Ahmed Yassin, per cercare di convincerlo a ordinare il blocco degli attentati kamikaze. Ma la risposta è stata perentoria: «Gli attentati continueranno sino a quando continuerà l'occupazione».
Dato che forse non tutti i lettori del Corriere avranno avuto modo di leggere il programma di Hamas, sarebbe opportuno precisare che Hamas - come del resto Arafat e la sua cricca - per occupazione non intendono quella di Gaza e Cisgiordania, bensì quella di Israele. Di conseguenza la dichiarazione di Ahmed Yassin si deve intendere come segue: "Gli attentati continueranno sino a quando continuerà ad esistere Israele": così l'informazione è completa.
Negli Stati Uniti, intanto, il quartier generale della Cia in Virginia ha aperto le porte agli uomini dello stato maggiore palestinese, per cercare con loro le possibili vie d'uscita dalla spirale di violenza mediorientale.
No, Cremonesi, non c'è una spirale di violenza: c'è una parte che attacca usando tutta la violenza possibile e una parte che si difende usando il minimo di violenza possibile. Cerchiamo, per favore, di non dimenticare che Israele ha uno degli eserciti più potenti del mondo, e ha anche l'atomica: il giorno in cui metterà in campo tutto questo, allora ne riparleremo.
Il direttore dell'intelligence americana George Tenet, protagonista da lungo tempo degli sforzi di pace americani in Medio Oriente, ha voluto valutare di prima mano la fattibilità di un piano firmato dalla Cia che disegni il nuovo volto degli apparati di sicurezza palestinesi. Tenet ha incontrato per un'ora e mezzo una delegazione di cui facevano parte il capo negoziatore dell'Autorità palestinese, Saeb Erekat, il ministro dell'Interno Abdel Razek Yahya e quello dell'Economia Maher al Masri. Erekat si è fatto precedere da un'intervista al quotidiano palestinese Al Ayam nella quale ha messo in chiaro che in questi giorni si trova a Washington ed agisce a nome del presidente dell'Anp Yasser Arafat, nonostante gli auspici di George W. Bush nel suo discorso del 24 giugno, nel quale il presidente americano sottolineava la necessità di un ritiro del leader palestinese. Erekat ha anche fatto sapere di non aver trovato traccia, durante la visita a Washington, del piano di cui aveva parlato Bush per la costituzione entro tre anni di uno Stato palestinese.
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