La morsa sempre più stretta e l'odio cieco palestinese
Testata: Avvenire
Data: 00/00/0000
Pagina: 5
Autore: Luca Geronico Graziano Motta
Titolo: La risposta ad Hamas: raid aereo contro Gaza- Ora si prospetta uno scenario algerino
Davvero orrendo questo articolo: vorrebbe essere una pietanza semplice sapientemente speziata, ma purtroppo il vasetto del curry si è rovesciato, uccidendo ogni altro sapore e lasciandoci con la bocca in fiamme. Ci informa che "una morsa sempre più stretta sta stritolando dall'alba di ieri i Territori" (per colpa di chi? E la dirigenza palestinese che da nove anni sta derubando i palestinesi delle risorse destinate a loro riducendoli alla fame, quella non sta stritolando niente?); ci parla di "rappresaglia" per indicare un'azione di autodifesa volta a distruggere le strutture e infrastrutture del terrorismo; chiama "deportazione" la misura del domicilio coatto; naturalmente non mancano "gli elicotteri da combattimento con la stella di Davide", caso mai rischiassimo di dimenticarci che quegli sporchi assassini sono ebrei; chiama "guerriglieri" i terroristi e infine scrive che "un ragazzo palestinese di 13 anni è stato ucciso dai militari israeliani nei pressi di Nablus": così, non si sa perché. Davvero troppo per un articolo solo.
Splendido invece - come spesso succede - l'articolo ORA SI PROSPETTA UNO SCENARIO ALGERINO del bravo Graziano Motta, che analizza la situazione in campo palestinese, con i suoi capi "travolti dal vortice di un odio cieco". Facendo un confronto con il terrorismo irlandese e basco, nota che
In zone di conflittualità che hanno come protagonisti i movimenti fondamentalisti islamici la capacità di resistenza e di dilatazione nel tempo è particolarmente forte soprattutto perché viene alimentata da una cultura di esaltazione della morte violenta (emblematica la venerazione degli shahid, dei martiri suicidi) e rafforzata con costanza e generosità dalla solidarierà finanziaria e in mezzi militari da parte di istituzioni e apparati di potere
E ricorda anche che
I movimenti islamici (...) accentuano le loro operazioni terroristiche quando è in corso uno sforzo diplomatico di mediazione o di superamento di una crisi, per farlo fallire.
E infine
La prospettiva di una lotta di lunga durata al terrorismo palestinese scaturisce anche dalla convinzione sempre più diffusa in Israele che nessuna Autorità palestinese, presieduta o no da Arafat, riuscirà a sradicare la convinzione e la determinazione dei fondamentalisti islamici di cancellare la presenza dello Stato ebraico dal Medio Oriente
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