Gentile Deborah Fait, dopo aver ascoltato le parole di Pertini, grazie al link che lei ha inviato,rispondendo a un lettore, sono rimasta anch'io scioccata, basita e senza parole. Si parla di un Pertini umorale, ma le considerazioni del suddetto, mi appaiono deliranti. Egli, ha vilipeso Israele e le sue istituzioni. In primo luogo,ha dimostrato scarsa conoscenza delle cose di cui parlava, ho avuto la sensazione che parlasse a braccio,salvo poi prendere due fogli del suo discorso. Slogan, i soliti slogan stereotipati. Che strano...nessun riferimento a quel mostro di Arafat, alle sue scelleratezze. Tutto cio', si chiama: faziosità. E' una vergogna. Shalom
Alessandra Gargaro
Gentile Alessandra,
Pertini era un grande ammiratore di Arafat, esattamente come Craxi e ricordo che a quei tempi scrivevo di ritenere il governo italiano, forte del vergognoso Lodo Moro, complice delle stragi palestinesi in Italia. Erano tutti colpevoli, tutti soggiogati dal terrorista, tutti contro Israele. L'unico a ricordare Stefano Tachè è stato Sergio Mattarella nel 2015, finalmente, dopo 33 anni: “L'Italia ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell'ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano”.
Un cordiale shalom