Elezioni e Apartheid 25/09/2019
Commento di Michelle Mazel
Autore: Zvi Mazel/Michelle Mazel
Elezioni e Apartheid
Commento di Michelle Mazel

(Traduzione diYehudit Weisz)

https://www.jforum.fr/elections-et-apartheid-par-michele-mazel.html

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Reuven Rivlin al seggio il 17 settembre

La crisi politica in Israele continua e nessun partito sembra in grado di formare un governo. Mentre si svolgono le prime trattative, c'è almeno un partito che non nasconde la sua soddisfazione. “ Bisogna vedere i leader dei partiti arabi come appaiono raggianti nei media israeliani, da mercoledì 18 settembre, il giorno dopo le elezioni israeliane, per godersi il momento, probabilmente effimero: finalmente si stanno allontanando dai margini della vita politica israeliana. Inaspettatamente, la seconda lista unita della loro storia, dopo quella del 2015, ha mobilitato un elettorato che era rimasto confuso e apatico, soprattutto quello dei più giovani: ottengono 13 seggi in Parlamento.” Questo è ciò che scrive Le Monde il 20 settembre. In effetti, Ayman Odeh, capogruppo della Lista Araba Unita non modera il suo trionfo. Con 13 parlamentari eletti alla Knesset, il suo partito è il terzo, dopo Blu - Bianco e il Likud, e lui si vede già leader dell'opposizione, posizione che oltre ai numerosi benefici in natura che implica, gli darebbe il diritto, secondo la costituzione, a regolari incontri con il Primo Ministro e, soprattutto, gli consentirebbe di essere informato sugli sviluppi in tema di sicurezza. Per la cronaca, la Lista Araba Unita comprende quattro partiti arabi con ideologie molto diverse, unificati per ragioni tattiche. Tuttavia presentano alcuni punti in comune: sono tutti musulmani e quotidianamente tutti accusano lo Stato di Israele di perseguire una politica di apartheid. Il partito Balad, uno dei componenti della Lista, è decisamente anti-israeliano e non riconosce Israele come uno Stato ebraico. Il fondatore del partito, il parlamentare Azmi Beshara, si è dato alla fuga mentre la polizia israeliana stava per arrestarlo per spionaggio; era, in particolare, sospettato di aver trasmesso informazioni a Hezbollah. Un altro deputato, Bassam Ghattas, in visita a dei terroristi in un carcere di massima sicurezza, si era rifiutato di essere perquisito, sostenendo di essere un membro del Parlamento; più tardi venne catturato mentre consegnava dei telefoni cellulari a un detenuto. È appena stato rilasciato dal carcere, dopo aver scontato una pena di due anni. Ayman Odeh, a capo di questa lista disparata, dal 2015 è anche Presidente del Partito Comunista Hadash. Nato nel 1975 ad Haifa da padre operaio edile e madre casalinga, è andato a studiare in Romania; ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l'Università Nicolas Titulescu.

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Al centro, Ayman Odeh, leader della Lista Araba Unita


Esattamente tre anni fa, il sig. Odeh si era rifiutato di partecipare ai funerali di Shimon Peres, seguito dagli altri membri della Lista Araba Unita, per sottolineare il suo disaccordo con la politica del vecchio leader socialista “fin dal 1948” su un ampio ventaglio di temi, che vanno dalla creazione di Israele alla costruzione del reattore di Dimona e all'incentivazione degli insediamenti. La sua assenza e quella dei suoi alleati politici spiccavano talmente che Mahmoud Abbas, Presidente dell'Autorità palestinese, aveva deciso di presenziare ed aveva preso posto in prima fila durante la cerimonia. Shimon Peres, che fu Presidente dello Stato di Israele e che aveva ricevuto con Yitzhak Rabin e Yasser Arafat, il Premio Nobel per la Pace nel 1994 in seguito agli Accordi di Oslo, nel 1996 aveva fondato il centro per la pace che porta il suo nome e il cui scopo è di “costruire un’infrastruttura di pace e di riconciliazione da e per gli abitanti del Medio oriente” Un obiettivo che non sembra essere quello della Lista Araba Unita.

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Michelle Mazel scrittrice israeliana nata in Francia. Ha vissuto otto anni al Cairo quando il marito era Ambasciatore d’Israele in Egitto. Profonda conoscitrice del Medio Oriente, ha scritto “La Prostituée de Jericho”, “Le Kabyle de Jérusalem” non ancora tradotti in italiano. E' in uscita il nuovo volume della trilogia/spionaggio: “Le Cheikh de Hébron".