Le opinioni di Yehoshua e l'Israele reale
Analisi di Antonio Donno
Abraham B. Yehoshua
L’8 agosto scorso è apparso su “La Stampa” un interessante articolo di Abraham B. Yehoshua, il grande scrittore israeliano, le cui opere sono conosciute e apprezzate in tutto il mondo. Yehoshua è anche un attento osservatore della realtà politica israeliana e un critico feroce di tutte le amministrazioni di Benjamin Netanyahu che si sono succedute nel tempo. Ma, in particolare, Yehoshua condanna la situazione politica attuale del suo paese, in cui l’assenza del dibattito politico e quella che lo scrittore definisce l’odierna “paralisi ideologica” sono da addebitarsi alla gestione del potere da parte di Netanyahu. Per arrivare a tale conclusione, Yehoshua ripercorre rapidamente la storia dello Stato ebraico, mettendo in evidenza le varie fasi dello scontro politico e ideologico tra destra e sinistra, che, per quanto talvolta violento, ha rappresentato l’aspetto sano, e per certi versi proficuo per la democrazia israeliana, del confronto politico tra le due parti. Ora, è alquanto strano che la paralisi ideologica debba essere attribuita alla gestione del potere da parte di Netanyahu. Innanzitutto, Netanyahu ha vinto democraticamente una serie di elezioni politiche grazie al sostegno della maggioranza degli israeliani, la cui posizione politica e ideologica può non essere gradita a Yehoshua, ma è rappresentata da coloro che nello scenario israeliano votano liberamente secondo le proprie convinzioni.
Benjamin Netanyahu
In secondo luogo, la scomparsa della sinistra israeliana, del Partito Laburista, che per decenni ha sostenuto posizioni politiche e ideologiche opposte a quelle della destra, non può essere attribuita ad un complotto di Netanyahu, bensì al processo di erosione della sinistra tradizionale di Israele, che nel tempo non ha più avuto il sostegno dei suoi elettori. Al massimo, si può addebitare a Netanyahu il fatto che la sua gestione della politica del paese in fatto di relazioni internazionali e di benessere economico ha progressivamente convinto la maggioranza degli israeliani e perciò svuotato il serbatoio laburista. Quindi, non è affatto vero che la gestione politica di Netanyahu abbia azzerato il dibattito politico e ideologico in Israele; al contrario, è stata l’approvazione della sua conduzione politica del paese da parte degli elettori a condannare la sinistra alla sparizione dalla scena politica di Israele. Per fortuna, Yehoshua riconosce questi meriti, anche se a denti stretti, liquidandoli in quattro righe. Inoltre, a dimostrazione dell’errore di giudizio di Yehoshua, sta il fatto che nelle ultime elezioni il partito “Blu e Bianco” di Benny Gantz, nato dall’oggi al domani, ha ricevuto un numero di voti praticamente uguale a quelli del Likud, segno di un’esigenza politica tanto sentita da aver dato vita ad uno schieramento politico nuovo di segno opposto rispetto a quello di Netanyahu, ma non tanto apprezzato da Yehoshua che provvede a licenziarlo in altrettanto quattro righe. In sostanza, lo scrittore ribadisce che “il dibattito ideologico è da tempo congelato e si è dissolto”.
La Knesset, il Parlamento israeliano
E la colpa è del corrotto Netanyahu. Qui il discorso di Yehoshua tocca un tasto delicato dell’attuale situazione politica israeliana, che coinvolge direttamente Netanyahu. Il leader israeliano, come è noto, è stato incriminato per corruzione, ma una incriminazione non è una condanna. Ma questo è per Yehoshua sufficiente per accusare il primo ministro di mettere in atto tutta una serie di azioni per assicurarsi l’immunità. Quali sono queste azioni? Lo scrittore non lo dice. Quali sono le iniziative di Netanyahu per mettere sotto scacco lo stato di diritto? Yehoshua non lo dice. In che consiste la “chiara e spudorata violazione dei valori di solidarietà che erano alla base della promessa sionista…”? Yehoshua non lo dice. Yehoshua si limita a lanciare accuse senza spiegare la sostanza che le dovrebbe sostenere. Ma un articolo di giornale può essere funzionale ad affermazioni che possono avere un impatto sui lettori. Molti lettori hanno letto e apprezzato le opere di Yehoshua; la sua fama internazionale è nota. Non è detto, però, che tutti i lettori di Yehoshua seguano le vicende politiche israeliane. Ed è per questo motivo che la fama di Yehoshua può giocare un ruolo importante. Le accuse aspre che lo scrittore muove a Netanyahu invitano molti suoi estimatori ad accoglierle senza indugio. La fama garantisce questo e altro.
Antonio Donno