Liberale e sionista 19/08/2019
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Gentile Deborah Fait, se c'è una cosa che apprezzo in informazione corretta è che non guardate in faccia a nessuno, neppure in casa vostra, infatti leggo abbastanza sovente (purtroppo) notizie e commenti su personaggi , diciamolo subito ebrei, che preferirei non leggere. Però ci sono, e voi giustamente non vi nascondete dietro quel mantra dell'omissione. Non sono ebrea, per questo posso dire di me che amando Israele (ci vado appena posso) mi definisco sionista. Non sono nè di destra nè di sinistra, mi sento liberale, ma credo che l'ultimo sia stato Malagodi, non guardo con simpatia nessun partito. Le scrivo perchè vorrei la sua opinione su quei farabutti ebrei che meritano le vostre critiche. Non mi dica però che questo è un segno di pluralismo, tutti hanno diritto alle proprie opinioni ecc.! Ho letto l'articolo di Thomas Friedman, ma per restare in Italia c'è solo l'imbarazzo della scelta, da Moni Ovadia a Gad Lerner e adesso Mentana. Questi signori non criticano una linea politica, mettono in dubbio l'esistenza di Israele! La lista è lunga, magari fossero solo quei tre! Mi tiri su il morale, per favore!

Maria Teresa Vannucci, Venezia

Gentile Maria Teresa,
Potrei tirarle su il morale dicendole che la maggior parte degli ebrei sono persone coraggiose che amano Israele nonostante siano circondate dall'odio. Potrei dirle che ogni nazione del mondo ha i suoi bei traditori, farabutti e vigliacchi. Potrei dirle che tradire il proprio popolo è purtroppo un'abitudine ignobile ma abbastanza comune. Io che sono una donna di frontiera, nata a Trieste, posso assicurarle che negli anni 50 una parte di triestini italiani, chiamati titini ( da Tito, il dittatore jugoslavo), faceva la guerra all'Italia, sparava contro i manifestanti che volevano Trieste italiana, prendeva a sassate ogni finestra che aveva esposto il tricolore. Io li ho vissuti quei giorni, ero giovanissima, un'adolescente, e probabilmente in quel momento, mentre andavo alle manifestazioni con la mia bella coccarda bianca rossa e verde, è nato in me l'amore e il rispetto per la Patria che all'epoca era considerata una parolaccia. In quegli anni ho anche capito che essere traditori significa viltà, opportunismo e assenza di ogni senso morale. Ero orgogliosa della mia famiglia che lasciava esposta la bandiera italiana nonostante i vetri rotti. Si, è vero che ogni nazione ha i suoi vigliacchi ma i traditori di Israele o quelli che si vergognano di essere ebrei al punto da parteggiare per i nostri nemici e assassini sono peggiori di ogni traditore al mondo. Odiare il paese che dal momento in cui è stato fondato è attaccato da guerre e terrorismo, negarne il diritto all'esistenza è abietto. Odiare un popolo che per millenni è stato vessato, ammazzato, torturato nonostante fosse pacifico e gentile, è infamante. Di Ovadia, Lerner e Mentana abbiamo già scritto a sufficienza. L'ultimo è Thomas Friedman che, alla fine della sua difesa delle due soggette antisemite islam-americane, conclude il suo articolo con queste parole: " Io amo gli israeliani, i palestinesi e gli arabi, ma che Dio mi salvi da alcuni dei loro amici americani. Moltissimi vogliono sfruttare questo problema. In questo Trump non è solo: è semplicemente il peggio del peggio." Dunque, vediamo. Lui ama tutti e va bene, è molto ecumenico, ma dovrebbe aggiornarsi e sapere che i palestinesi non sono una "razza" a parte, sono arabi come tutti gli altri arabi che lui ama. Dovrebbe studiare per sapere che mai nella storia è esistito un popolo palestinese né una nazione chiamata Palestina. Trump è il peggio del peggio? Certo, ha riconosciuto Gerusalemme capitale di Israele, unico presidente ad avere le palle per farlo. E' amico di Israele e nemico dei suoi nemici. Questo per i traditori è troppo da sopportare. E allora odiano, odiano Trump e Israele e difendono la feccia del BDS. Nonostante Friedman e soci, Israele è forte, democratico e all'avanguardia. Alla fine i manigoldi perderanno. Hanno già perso ma è sempre bene tenerli d'occhio.
Un cordiale shalom
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