La Chiesa e gli ebrei 20/06/2018
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Riferendomi all'inchiesta dell'ADL riportata da Gerstenfeld sul tema del deicidio, non trovo per nulla sorprendente che un terzo, forse più, degli intervistati nei Paesi Ue abbia riconosciuto nel popolo ebraico di allora il responsabile della crocifissione e morte di Gesù di Nazareth. Nei Vangeli ai quali si rifà la religione cristiana, nelle sue diverse articolazioni (cattolica, protestante, ortodossa) la narrazione degli eventi sono univoche e non lasciano spazio ad interpretazioni diverse. La morte in croce di Cristo fu chiesta ed ottenuta da Sinedrio e dalla folla da questo fomentata. Secondo i Vangeli Ponzio Pilato tentò fino all'ultimo di salvare il condannato ("io non trovo in lui colpevolezza alcuna") ......E' evidente che a partire dal Concilio Vaticano 2 questa narrazione ha perso vigore nel timore , per certi versi giustificato, di offendere la sensibilità di un popolo che certamente per questi fatti aveva pagato un prezzo altissimo. A questo punto, però, bisognerebbe essere coerenti fino in fondo : per adeguarsi alle istanze del politicamente corretto, oggi imperanti, c'è da chiedersi perchè la Chiesa non ripudi i suoi basamenti teologici, dai Vangeli alle opere della Patristica, proponendosi come semplice agenzia umanitaria. Ovvio che è una provocazione ma a me le mezze misure non piacciono affatto.

Alessandro Bortolami

Gentile Alessandro,
non sta a noi dire cosa debba fare la Chiesa cattolica ma non credo sia necessario, come lei scrive nella sua provocazione, trasformarla in agenzia umanitaria. Sarebbe bastato che i vari Capi della Chiesa succedutisi sul trono di Pietro avessero negato la responsabilità degli ebrei nella condanna a morte di Gesù, facendone così un popolo di reietti che chiunque poteva ammazzare. C'è stato un bel tentativo con Nostra Aetate ma da allora nessun pontefice ha ripreso l'argomento Deicido lasciando che continuasse a incancrenirsi nell'animo della gente, mettendo ancora oggi in pericolo la vita degli ebrei. Putroppo le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Un cordiale shalom