Donald Trump secondo Giuliano Ferrara 23/05/2018
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Ho letto sul Foglio di oggi il commento di Giuliano Ferrara sul prossimo governo. Fra le molte considerazioni, tutte condivisibili, come sempre anche ironiche, ce n’è una che chiamerei autocritica e ‘mea culpa’ su quanto ha scritto sempre contro Trump. Da un anno e mezzo non fatto altro che insultarlo con le espressioni più volgari, mentre oggi riconosce che “ il presidente americano ha ottenuto risultati che luccicano… ha rovesciato la politica estera di Obama, come aveva promesso, verso Israele, verso l’Iran e verso la Corea, con risultati efficienti e non disprezzabili..” Prosegue con altri elogi tanto eloquenti che ho verificato se la firma era proprio la sua. Certo, il capovolgimento non è totale, gli scappa ancora un “impostore arancione” qualche riga prima, ma dopo così tanto tempo a scriverne male, consideriamolo un refuso. Gli auguro di non cambiare, la sua posizione anti-Trump stonava davvero sul quotidiano diretto da Claudio Cerasa. Lei che ne pensa, visto che non ho mai letto su informazione corretta nessuna critica?

Davide Iatrino

Gentile Davide,
Finalmente Giuliano Ferrara si è reso conto di aver sbagliato nel giudicare Trump aggregandosi al coro dei suoi detrattori che lo consideravano un incapace prima ancora di vederlo insediato alla Casa Bianca. Probabilmente gli stessi che avevano festeggiato l'inutile premio Nobel a Obama prima ancora che incominciasse la sua opera distruttiva in politica estera. Adesso Ferrara riconosce i meriti del presidente americano, anche se gli scappa ancora un piccolo neo sarcastico con quel "impostore arancione", e scrive dei risultati "che luccicano" addirittura. Giuliano Ferrara, da persona intelligente qual è, arriva a fare quasi un mea culpa di fronte all'evidenza che Trump sia il presidente giusto arrivato nel momento giusto, un presidente che addirittura mantiene le promesse fatte in campagna elettorale. Quasi un miracolo rispetto alla politica ipocrita cui eravamo e siamo abituati. Sono molto contenta che abbia cambiato idea e, da israeliana, ne sono addirittura entusiasta perchè soltanto un uomo mentalmente lucido e dal pugno di ferro come Trump poteva portare a Gerusalemme l'ambasciata americana. Riconoscerlo, per un amico di Israele come Giuliano Ferrara, è importante e forse è stato proprio questo successo a fargli cambiare idea.
Un cordiale shalom