Sul Giornale... 18/05/2018
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Una mia vicina - lettrice del GIORNALE come me - mi ha mostrato questo articolo tutta scandalizzata. Le ho risposto che era nel 1942 ed era una ragazzina adolescente. Che pensi a quello che fanno, scrivono, dicono e pensano le sue coetanee di oggi... Da che pulpito vengono le prediche? Inutile dire che è rimasta zitta.

Mario Salvatore Manca di Villahermosa 

 Gentile Mario Salvatore,
Forse la gente dimentica che Anna aveva 13 anni, era rinchiusa in una soffitta e la famiglia che divideva con i Frank il nascondiglio aveva un figlio di 15 anni, Peter. Mi pare logico che fra i due ragazzini prigionieri si instaurasse una simpatia e che Anna provasse i pensieri d' amore e di desiderio di ogni adolescente. Non riesco a capire il motivo dello scandalo. Quelle pagine ritrovate nascondevano anche alcune barzellette che, se un po' spinte secondo la mentalità di allora, divertivano molto Anna. Se fosse vissuta sarebbe diventata una grande scrittrice, purtroppo il suo destino fu la morte, insieme a un milione e mezzo di altri bambini, ma questo non deve far pensare a lei come a una santa asessuata. Era solo una ragazzina ebrea che voleva vivere, amare e ridere e che dei mostri con il teschio sulla divisa hanno portato nell'inferno di Bergen Belsen. Anna Frank va amata, niente di quello che ha scritto, che è uno dei più importanti documenti sulla Shoah, deve scandalizzare. Quello che invece mi sconcerta per la sua volgarità è il titolo del Giornale.
Un cordiale shalom