Israele vive 09/05/2018
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Il primo ministro israeliano e voi, come sempre, a rimorchio, non smette di gridare ai quattro venti che l'Iran è la minaccia mortale non solo per il suo Paese ma per l'intera comunità internazionale. Faccio fatica a immaginare come un popolo di grande e antica civiltà, profondamente acculturato (molto più dell'Italia e penso anche degli Usa, non di Israele) coltivi il sogno di sfasciare il mondo, non si capisce bene a vantaggio di chi. Fermo restando che l'Iran è comunque una teocrazia lontana dagli schemi delle democrazie occidentali, resta il fatto che, guardando gli eventi drammatici legati al terrorismo che hanno insanguinato l'Europa, la repubblica islamica non ò minimamente coinvolta anzi, a ben ricordare, è stata essa stessa teatro di un feroce attentato nei mesi scorsi ad opera dei soliti esaltati criminali. L'ideologia che ispira i kamikaze takfiri è, semmai, quella che deriva dal wahabismo di matrice saudita, cosa che oggi, per ragioni di real politik, si preferisce ignorare. Sappiamo quali interessi ci sono in campo e come dicevano i saggi (e cinici) romani "pecunia non olet". Capisco le preoccupazioni di Israele per l'atteggiamento non certo amichevole degli ayatollah nei suoi confronti, ma passare da questo ad additare al mondo l'Iran come unico Stato perturbatore della pace significa fare solo propaganda, volutamente ignorando, per ragioni di comodo, quella che Machiavelli chiamava "realtà effettuale". Un contributo agli interessi di uno specifico Paese ma un pessimo servizio alla verità e alla pace.

Alessandro Bortolami

Gentile Alessandro,
La sua lettera è strana nel senso che l'antica civiltà di un popolo (le ricordo che anche i tedeschi erano un popolo di antica civiltà e cultura), poco significa se lo stesso vive sotto una dittatura che annega nel sangue ogni tentativo di libertà. Lei dice che l'Iran non è coinvolto negli attentati terroristici che hanno colpito l'Europa. Questa è la sua opinione personale poichè quella dittatura ha le sue lunghe mani su gran parte del MO e su quasi tutti i gruppi terroristici, da Hezbollah, Hamas, Isis. Chi crede li rifornisca continuamente di armi e di soldi? Lei ricorda le navi piene di armi intercettate da Israele, provenienti dall'Iran e dirette a Gaza? Secondo il suo punto di vista minacciare ogni giorno di distruggere Israele, avere un enorme orologio che scandisce le ore di sopravvivenza dello stato ebraico, avere migliaia di missili puntati contro Israele, si riassume tutto in "atteggiamento non certo amichevole"? Beh, mi congratulo per il suo ottimismo! Vorrei aggiungere un ultima considerazione, se l'Iran colpisse soltanto Israele con l'intenzione di distruggerlo, sarebbe meno grave? Si rende conto che, se malauguratamente accadesse, tutto il mondo ne sarebbe coinvolto? Lei saprà che il nostro intelligence è perfetto, il migliore del mondo, quindi Israele non permetterà di essere colpito per primo perchè sarebbe la sua fine. La mezza tonnellata di documenti, i 100.000 files trafugati dal Mossad dimostrano che l'Iran non ha mai smesso di lavorare alla bomba. Israele ha salvato il mondo nel 1981 distruggendo il nucleare iracheno di Ozirak (Operazione Babilonia), lo ha salvato per la seconda volta 11 anni fa distruggendo la base atomica siriana di Deir AlZur, la terza volta è stato pochi giorni fa, ancora in Siria. L'uranio per le bombe è sempre stato fornito dall'Iran. Lei mi cita Machiavelli, io, molto più terra terra, le ricordo un detto popolare "Chi vive sperando muore cantando". Israele non vuole morire perciò è in massima all'erta anche salvare per voi europei così ingenui e ottimisti.
Un cordiale shalom