Abu Mazen, Shoah, qualcosa non quadra 05/05/2018
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Gentilissima Signora Fait, non sono sicura che il breve articolo dell’Osservatore Romano pubblicato oggi da IC intendesse presentare le reazioni internazionali al discorso di Abu Mazen come la vera notizia, ma temo che, ahimè, sia vero. Sono anni che leggo, su fonti israeliane o ebraiche, notizie di simili detestabili discorsi di Abbas e di altri esponenti dell’ANP, ma non ricordo (almeno fuori di Israele e con l’eccezione di organizzazioni ebraiche o commentatori ebrei) reazioni neanche lontanamente paragonabili a quelle delle ultime ventiquattr’ore, incluse quelle del portavoce dell’Unione Europea e del Coordinatore dell’ONU per il Medio Oriente (il russo Mladenov). Caso isolato o si può sperare per il futuro? Confesso che mi dispiace molto per i palestinesi (non ci sono solo i terroristi o i loro complici), che in un secolo (il nazionalismo degli arabi di Palestina risale almeno al 1920) non sono riusciti a darsi una leadership degna di questo nome né un obiettivo nazionale diverso dalla pura e semplice contrapposizione mortale a Israele.

Con i più cordiali saluti,

Annalisa Ferramosca

P.S.: Un lettore di IC, negli ultimi giorni, è sembrato stupito dell’attenzione della stampa cattolica per le vicende palestinesi, incluse quelle dei rapporti fra ANP e Hamas. Tale interesse non dovrebbe stupire: la Terra Santa - tutta intera, sulle due rive del Giordano - è sempre nel cuore dei cristiani. Gli arabi dei vari Paesi della regione potrebbero anche dimenticarsene (finché dura la minaccia iraniana o magari per sempre), ma per chi crede che Gesù è il Signore la Sua Terra ed i (non molti) cristiani che ci vivono sono ai primi posti nelle cose che interessano. E le vicende delle varie organizzazioni palestinesi sono tutt’altro che irrilevanti sia per la vita dei residenti (cristiani e musulmani) nelle zone da esse controllate, sia per le prospettive dei rapporti con Israele.

 

Gentile Annalisa,

lei ha ragione, non ci sono mai state reazioni come quelle seguite al discorso ignominioso di Abu Mazen eppure di discorsi antisemiti ne ha fatti tanti esattamente come il suo predecessore che riscuoteva tanto successo in Occidente. Tutto ciò è molto strano e devo ammettere di esserne stata piacevolmente sorpresa anche se sono allo stesso tempo un po' sospettosa. Come ho scritto nel mio commento sui telegiornali e Abu Mazen, come mai gli stessi che fino a ieri coccolavano il presidente palestinese, oggi lo mettono alla gogna? Ho il sospetto che in campo internazionale Abu Mazen sia considerato già ex presidente ed effettivamente credo che ormai stia esalando, politicamente parlando, i suoi ultimi respiri. Ieri ha cercato di rimediare negando di odiare gli ebrei e, in qualche modo, ha chiesto scusa. Sta facendo il doppio gioco per salvarsi la poltrona, le prime dichiarazioni erano per avere i favori di Hamas e le seconde per rabbonire l'Occidente che lo finanzia e di cui, dati i precedenti di totale approvazione ad ogni sua esternazione antisemita, non prevedeva la reazione negativa. Riguardo all'attenzione della stampa cattolica per le vicende palestinesi, non ho dubbi che siano dovute all'amore per quello che considerano "Terra Santa" ma io credo che una parte di questo amore o simpatia sia rivolto ai palestinesi stessi visti come vittime di Israele, non a caso, mentre accusava gli ebrei di essere stati complici della Shoah, accanto a lui sedeva, sorridente, un sacerdote cristiano. Un cordiale shabat shalom