I carnefici di Hitler 22/03/2018
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Gent.ma Sig.ra Fait, Non riesco a sentirmi totalmente d'accordo con la risposta che dà ad Alessandro Bortolani, perché, senza dirlo chiaramente, lascia pure intendere "tra le righe" l'equazione non sempre condivisibile "tedesco = nazista", il che, per delle menti aperte e intelligenti come io vi ho sempre reputate, mi sembra una vera e propria contraddizione. Sin dalla piú giovane età sono stato abituato a non generalizzare nei giudizi, specialmente laddove si tratta di giudicare dei popoli interi. Posso capire, tutt'al piú, che dovunque c'è il buono e il marcio. Certo, non l'ideologia, ma la persona. Ad ogni modo la guerra è sempre una gran brutta bestia, perché accende l'odio e fa esplodere la violenza. Comunque mi torna alla mente il libro di Simon Wiesenthal "Gerechtigkeit, nicht Rache", Giustizia, non vendetta. Il che non ha bisogno di commenti. Dato che devo proseguire, per ora mi fermo qui. Shalom Mario Salvatore Manca di Villahermosa Lei cita, a ragione, l'opera dell'aviazione alleata che mise in salvo tante popolazioni, giusto, come pure l'opera distruttrice dell'aviazione tedesca (Coventry ne è un esempio), ma pure le devo segnalare quello che fecero le aviazioni della RAF e della USAF tra il 13 e il 15 febbraio 1945 a Dresda, una semplice città d'arte senza depositi militari e/o strategici. Tanto è vero che ancor oggi nessun turista straniero può permettersi di rivolgere una domanda in inglese a un cittadino di Dresda, se non vuole ricevere o una non-risposta o una risposta carica di odio e di disprezzo. E non mi venga a dire che gli artisti le cui opere erano e sono custodite a Dresda erano antisemiti. Shalom. Mario Salvatore Manca di Villahermosa

Gentile Mario Salvatore,
Spiacente ma quando penso ai tedeschi di quel periodo non mi viene in mente altra parola che nazisti. Certo non tutti lo erano ideologicamente ma anche i meno fanatici o quelli che odiavano Hitler rimasero in silenzio. Qualcuno, anni fa, fece il suo stesso ragionamento "Non tutti i tedeschi erano nazisti", la risposta fu "Può darsi, ciò significa che gli altri erano tutti sordi, ciechi e muti. Non sentivano le urla di chi veniva portato via, non li vedevano caricare sui camion?". Non si tratta di essere intelligenti e aperti ma realisti, l'orrore barbaro di quanto è accaduto non sarebbe successo se il silenzio non fosse stato generale. Avevano paura? Certo ma questo non cambia il risultato. Nella Germania nazista c'è stato solo un movimento di protesta, e questo la dice lunga, Die Weisse Rose, la Rosa Bianca, un gruppo di studenti che tentò di opporsi e che fu eliminato nel giro di un anno e i suoi componenti messi a morte, decapitati. Nessun altro seguì il loro esempio di grande eroismo. E' molto bello e nobile parlare di giustizia e non di vendetta ma non è da tutti, inoltre credo che il confine tra questi due sentimenti sia molto labile. Lei si contraddice quando parla degli abitanti di Dresda, pieni di odio per chi aveva bombardato la loro bella città. Dunque, i tedeschi di oggi, distrutti ieri a causa dei nazisti, possono odiare addirittura chi parla la lingua inglese e io non posso chiamare nazisti i tedeschi che vissero all'epoca di Hitler? Anche lei mi parla delle opere d'arte distrutte e sono d'accordo che sia un dolore enorme vederle finire in briciole, sono un patrimonio culturale meraviglioso e irripetibile. Ma le vite umane sono meno importanti? La guerra è una brutta bestia, e lo sappiamo troppo bene, ma alla Germania nazista andava fatta subito. A El Alamein gli inglesi vinsero sull'Italia fascista e sui nazisti e fu una fortuna anche per le generazioni future. Pensi a cosa sarebbe accaduto se gli alleati non fossero intervenuti, probabilmente non saremmo qui a scrivere, io, almeno, non sarei qui di sicuro ma insieme a tanti miei parenti tra le ceneri di qualche lager della morte. Io non odio i tedeschi, odio i nazisti a qualsiasi popolo appartengano ed è diverso.
Un cordiale shalom