'Terra Santa'? 16/02/2018
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La rivista ''Terra Santa'' riporta due notizie di interesse ebraico anche se in modo indiretto. La prima riguarda la traduzione in lingua araba della biografia di don Giuseppe Dossetti, la seconda riguarda il sindaco di Gerusalemme che reclama dalle Chiese e dagli Uffici ONU un versamento sugli 'immobili'' non adibiti a culto. Per il primo punto, mons. Sabbah scrive:'' Abbiamo tradotto la sua biografia (Dossetti)per offrire un modello agli uomini della politica che siano essi cristiani o musulmani''. Mi domando:''E gli ebrei?'' Sono testimoni scomodi per cui è meglio ignorarli o ancora meglio eliminarli. La seconda notizia riguarda la reazione dell'arcivescovo palestinese Atallah Hanna contrario al pagamento della tassa suddetta, sostenendo che Israele non ha diritto ad intervenire nelle questioni delle Chiese. Puntualizziamo per chiarezza. Lo Stato d'Israele non va a ficcare il naso nelle loro libertà religiose, ma come Stato reclama giustamente che si paghino le tasse. Secondo mons. Hanna Gerusalemme è al centro di una grande ''cospirazione'' il cui obiettivo è quello di svuotare la città dalle Istituzioni ecclesiastiche. Come si può notare il ritornello della cospirazione ebraica, conscia oppure no, ma ritorna sempre per demonizzare Israele. L'arcivescovo infine aggiunge:''Non collaboreremo né soccomberemo al ricatto israeliano''. Vorrei dire al presule in questione che Israele è stato fin troppo ''cristiano'' nei suoi confronti, perché non è educato sputare nel piatto dove si mangia.

Fulvio Canetti

Gentile Fulvio,
Ormai abbiamo capito quanto la Chiesa desideri avvicinarsi all'islam e al mondo arabo pur sapendo di nuocere allo stesso cristianesimo. Ormai i notabili vaticanensi parlano solamente di cristiani e musulmani quasi fossero fratelli nella fede. L'ebraismo, da cui queste due religioni derivano, viene di fatto relegato all'ultimo posto come religione marginale se non addirittura nemica. E' la nuova politica di Bergoglio che i sacerdoti arabo-palestinesi seguono con grande soddisfazione essendo noto il loro sentimento astioso nei confronti degli ebrei. Per quanto riguarda le tasse, è una vecchia storia tornata alla ribalta dopo che il sindaco di Gerusalemme ha chiesto ancora una volta, e a pieno titolo, che si paghino le tasse sui guadagni di alberghi e altre istituzioni che nulla hanno a che vedere con la fede ma molto con l'incasso di denaro sonante. Personalmente trovo scandaloso che da anni la Chiesa rifiuti di rispettare la legge dello stato. Che poi la buttino sul patetico appellandosi alla libertà di culto è ulteriormente vergognoso.
Un cordiale shalom