Quella parola che è meglio nascondere 08/11/2016
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Ho appena letto il commento di Michelle Mazel, concordo pienamente, e per la conoscenza che ho dei media italiani credo rifletta bene la situazione in Italia. Tutti i media,o quasi, con poche lodevoli eccezioni, evitano di usare quelle parole che farebbero pensare i lettori. Anche se i direttori lo negano, di fatto sono complici grazie alla loro autocensura.

Hanna Nussbaum, Israele

Scusi se abbiamo accorciato la sua lunga lettera, ma crediamo di avere mantenuto intatto il suo pensiero. Ha perfettamente ragione, quello che descrive Michelle Mazel è l'esatto ritratto della (dis)informazione dei media occidentali.
Ecco il link all'articolo di Michelle Mazel:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=64344  

IC redazione