Unesco, cristianesimo e Santa Sede 24/10/2016
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Gentilissima Redazione,

1. anche a me sarebbe piaciuto e piacerebbe un intervento del Papa sull’ignobile risoluzione dell’UNESCO . Nel frattempo, ho letto con piacere, sull’Avvenire, edizione online di due giorni fa, un commento molto duro contro la risoluzione a firma di mons. Ambrogio Spreafico, vescovo e presidente della Commissione per il dialogo interreligioso della CEI, sotto il titolo “Gerusalemme, grave la ‘negazione’ dell’Unesco” (in cui negazione tra virgolette rimanda al negazionismo).

2. Vi è, però, un punto che non condivido in molti commenti letti sull’argomento, tra cui quelli di Deborah Fait di ieri (e forse anche di mons. Spreafico): a differenza della propaganda musulmana sulla pretesa inesistenza del Primo e del Secondo Tempio (e delle molto più antiche accuse di falsificazione della Torà e dei Vangeli), la risoluzione dell’UNESCO (che ho letta fino alla nausea) non nega la storica esistenza dei due Templi, quindi non nega la veridicità dei Vangeli e non attenta ai fondamenti del cristianesimo. Il che non toglie che sia giusto che i cristiani si oppongano ad una lesione, questa sì indubbia, dei diritti di Israele (popolo ebraico e Stato) sui Luoghi Santi dell’ebraismo, dal Monte del Tempio alle Tombe dei Patriarchi e di Rachele, ma, a mio avviso, per un’altra ragione (oltre al generale dovere di battersi per la verità e la giustizia): che, se gli ebrei della generazione dell’Esodo sono “i nostri padri” (liturgia cattolica della notte di Pasqua), la famiglia va difesa.

3. La Compagnia di Gesù fu soppressa nel 1773 e ricostituita nel 1814: come fece ad opporsi a Napoleone (v. commento di ieri di Deborah Fait)?

4. Come sappiamo che la diplomazia vaticana non è intervenuta (v. commento di ieri di Deborah Fait)? Non potrebbe essere intervenuta (in via diplomatica, non pubblicamente) senza successo (o magari convincendo qualche Stato ad astenersi anziché votare a favore)? Molto cordialmente,

Annalisa Ferramosca

P.S.: ‘Honest disclosure’: ho scritto anch’io al Ministro degli Esteri per chiedere spiegazioni e protestare contro l’astensione italiana ed ho anche scritto diverse lettere a siti giornalistici per evidenziare la gravità della risoluzione, sia per la considerazione dei Luoghi Santi in essa menzionati solo con i nomi arabo-musulmani, sia per le accuse mosse ad Israele e ad Israele soltanto (oltre a quelle ad IC, ne sono state pubblicate due, su siti cattolici).

Gentile Signora Ferramosca, è verissimo che la Compagnia di Gesù fu soppressa nel 1773 ma è altrettanto vero che, nonostante ciò, i Gesuiti, legatissimi alla Massoneria e a molte famiglie regnanti d'Europa, continuarono a lavorare nell'ombra durante la Rivoluzione Francese e poi con Napoleone. Quando, in seguito ai benefici sociali portati dalla Rivoluzione Francese, gli ebrei furono emancipati, i gesuiti furono i primi ad opporsi anche se finanziati da grandi dinastie ebraiche come i Rothschild. Quanto a un intervento diplomatico e molto silenzioso del Vaticano sui luoghi sacri degli ebrai, mi permetta di dubitarne ma è solo una mia opinione. Cordialmente

Deborah Fait