Tutti contro Trump
Avvertenza per chi legge: non voglio intervenire nella campagna elettorale Usa, primo perché non ne sono elettore, secondo perché non mi entusiasmano i due candidati. Hillary Clinton mi ispira simpatia, è elegante, apprezzo i toni dei suoi interventi, ma so che continuerà la politica estera di Obama, una delle pagine più disastrose della Amministrazione americana. Sotto la sua guida, il mondo libero e democratico ha voltato le spalle agli alleati di sempre, rafforzando i legami con stati che definire canaglia è poco. Otto anni di tensioni con Israele chiudono il quadro. Per fortuna Israele dimostra le sue capacità di reagire nei momenti difficili, lo dimostrano le relazioni diplomatiche che Netanyahu ha saputo realizzare durante l’estate, non solo in Africa e Estremo Oriente, ma anche con Russia e Turchia, inserendo lo Stato ebraico fra gli attori politici a livello internazionale, pur mantenendo un buon rapporto con gli Usa. Donald Trump non mi è mai piaciuto sin dall’inizio della campagna elettorale, anche se mi ha dato subito fastidio il tono degli articoli che ne mettevano in risalto aspetti che, in qualche modo, mi ricordavano Ronald Reagan, quando veniva preso in giro definendolo ‘attore di serie B’ – ricordate?- quando poi è stato il presidente che ha contribuito più di chiunque altro a segnare la fine dell’Urss comunista. Averne oggi di attori di serie B così in politica. Ma torniamo a Trump, i cui difetti impediscono ai pregi, se ci sono, di rendersi visibili. O, piuttosto, che non ci vengono mostrati. È arrogante, maleducato, volgare nel modo di esporre le sue opinioni su questo e quella, ha già una certa età e diciamolo, in un film potrebbe fare al massimo la parte del caratterista brutto ma che fa ridere, e potrei continuare, ma poi penso a tutti quei politici, non solo americani, così eleganti, pacati, convincenti, colmi di lauree prestigiose, dei veri signori nei modi e nell’esporre la loro politica.. e considero a quali disastri ci siamo trovati di fronte a causa della loro incapacità, stupidità, impreparazione politica. Per cui ho incominciato a seguire The Donald con occhi diversi. Aiutato da una sua dichiarazione molto puntuta sui grandi mezzi di informazione, in cui li accusava di essere tutti coalizzati contro di lui. Scandalo, i giornalisti, risentiti, a scrivere ma come si permette, noi siamo indipendenti, quando anche un analfabeta sa benissimo come si formano gli schieramenti nel mondo dell’informazione. È nata persino una sigla, TCT, tutti contro Trump! Lo accusano di tutto, tranne, a mio modo di vedere, dell’unica accusa che gli si può rivolgere, di affrontare problemi dei quali non ha nessuna diretta esperienza. Ecco, di Trump non sappiamo come si comporterà di fronte a scelte che coinvolgeranno il mondo intero. Ciò che sappiamo, con certezza, è che non sarà una fotocopia di Obama per quanto riguarda la politica estera. E questo ci riguarda da vicino, conoscendo e non condividendo gran parte delle risoluzioni dell’Onu e dell’Unione europea nei confronti di Israele. Di Trump, non sappiamo. Ecco, sto seguendo con la dovuta attenzione i suoi interventi, cerco di capire chi sono i suoi consiglieri, di una cosa sono però sicuro, non mi farò influenzare dalla supposta indipendenza dei media, tra tutte le accuse che gli sono state rivolte mancava quella di indossare calzini corti. O forse mi è sfuggita.
Angelo Pezzana