Vicini a Israele 07/09/2016
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Da cristiano e Cattolico, sento, e forte, la vicinanza al popolo ebraico che vedo come fratello maggiore nella fede. Proprio per gli errori fatti nel passato ogni cosa non dovrebbe essere vista con pregiudizio e valutata senza essere decontestualizzata. A volte riesce più facile trovare un presunto errore, proprio perché si parte dall'assunto che errore vi sia. Per il resto, ad esempio, dissento dalla linea inter religiosa di questo papa che non riesco proprio ad accettare, soprattutto sulla questione araboisraeliana.

Carmine Amoroso

Per sentirsi vicini a Israele non serve essere ebrei. E, naturalmente, non è sufficiente esserlo.

IC redazione