Qualche lezione da Praga 05/09/2016
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Autore: Ugo Volli
Qualche lezione da Praga
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: Gerusalemme, capitale di Israele

Cari amici,

è una piccola notizia girata per il web qualche giorno fa; forse l’avete letta come inizio di un bell’articolo di Mordechai Kedar su IC (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=63613): il governo ceco, che pure non è fra i più ostili a Israele nell’Unione Europea, cedendo alla pressione dell’ “ambasciata palestinese”, ha deciso di cancellare dagli atlanti e dai libri di testo la menzione di Gerusalemme come capitale di Israele (http://www.mosaico-cem.it/articoli/primopiano/repubblica-ceca-sui-libri-scuola-la-capitale-israele-non-sara-piu-gerusalemme-tel-aviv; https://worldisraelnews.com/czech-schools-atlases-to-remove-jerusalem-as-the-israeli-capital/). E’ un piccolo atto privo di importanza se non simbolica, ma che suscita qualche riflessione, proprio per il suo valore di simbolo.

1. La Repubblica Ceca non è tradizionalmente fra i paesi più ostili a Israele nell’Unione Europea, anzi (http://www.ilpost.it/2012/12/01/perche-la-repubblica-ceca-ha-votato-no-sulla-palestina/; http://www.jpost.com/Israel-News/Politics-And-Diplomacy/Czech-Parliament-rejects-labeling-of-products-from-Israeli-settlements-437688).

2. L’ "ambasciata” “palestinese” a Praga è un posto un po’ particolare. Sono passati poco più di due anni da quando l’ ”ambasciatore” “palestinese” nella repubblica Ceca è morto maneggiando una bomba che custodiva in cassaforte (e poi ne fu trovata un’altra in ambasciata: http://it.sputniknews.com/italian.ruvr.ru/2014_01_16/Nella-residenza-diplomatica-palestinese-a-Praga-trovata-unaltra-bomba/). Ambasciatore terrorista: trattandosi dell’Autorità Palestinese, composta tutta da ex terroristi (o terroristi momentaneamente in congedo e comunque protettori di terroristi) la cosa non meraviglia. Ma allora fu uno scandalo. Evidentemente non occorre molta credibilità per discettare di geografia.

3. Che cos’è una capitale? Vi riporto alcune definizioni.
Treccani: Città principale di uno Stato, sede del capo dello Stato e degli organi supremi di governo. Può essere ‘originaria’, cioè matrice dello Stato (per es. Parigi); ‘designata’, cioè scelta fra le varie città dello Stato (per es. Berlino); ‘fondata’, cioè creata per assolvere alla funzione di c. (per es. Madrid o Brasilia). Le trasmigrazioni di c. contrassegnano particolari evoluzioni dello Stato (per il Regno d’Italia: Torino fino al 1864, Firenze fino al 1871, Roma, indicata quale c. prima che entrasse a far parte dello Stato) (http://www.treccani.it/enciclopedia/capitale/)
Wikidizionario: città più importante di uno stato, non necessariamente la più popolosa, ma quella in cui risiedono le principali istituzioni politiche ed amministrative del medesimo (https://it.wiktionary.org/wiki/capitale).
Dizionario Sabatini Colletti: Città sede degli organismi legislativi e amministrativi centrali di uno stato (http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/C/capitale_3.shtml).
Dizionario di Repubblica: “Città principale di uno Stato, in quanto sede del governo e degli altri organi direttivi” (http://dizionari.repubblica.it/Italiano/C/capitale.php).
De Mauro: “Città in cui si trovano gli organismi centrali di uno stato” (http://dizionario.internazionale.it/parola/capitale).

Insomma è chiarissimo: la capitale è la città più importante in quanto vi hanno sede gli organi dello stato. Dato che ogni stato decide dove sistemarli, è evidente che dipende da lui. Si tratta di un banale fatto. Ora per Israele la Presidenza della Repubblica, il Governo con i ministeri (tutti salvo quello della difesa), il parlamento, la Corte suprema, la banca nazionale eccetera eccetera hanno una sede che è anche la città più importante dal punto di vista storico: Gerusalemme. Questo è un fatto. Come può un qualunque governo o chiunque altro negarlo? E’ come dire che la Sicilia è un’isola. Io posso pensare quel che mi pare, ma fino a che non si secca il canale di Messina, le cose stanno proprio così.

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4. E però per Israele anche questo fatto evidente è discusso. Ci sono dei giornalisti che dicono “il governo di Tel Aviv” per indicare quello israeliano; peccato che il governo abbia sede a Gerusalemme, nel quartiere di Kiriat Ben Gurion; trovate qui gli indirizzi dei ministeri (http://www.mfa.gov.il/mfa/aboutisrael/state/government/pages/addresses-%20telephone%20and%20fax%20numbers%20of%20government.aspx), e qui un filmato che lo illustra (https://www.youtube.com/watch?v=1AGSTrSBw2c). E la Repubblica Ceca lo sa benissimo. Non più tardi di maggio il Primo ministro è andato a far visita a Netanyahu proprio a Gerusalemme (https://www.youtube.com/watch?v=1AGSTrSBw2c), dove si recano anche Obama e Renzi e chiunque altro voglia incontrarsi col governo israeliano. E allora i giornalisti mentono, come mentiranno gli atlanti cechi se il governo obbedirà ai bombaroli dell’”ambasciata” “palestinese”.

5. E però non facciamoci illusioni. Il governo italiano rilascia ai nostri concittadini che vivono a Gerusalemme un passaporto che indica lo stato di residenza così: “ZZZZZ”. Uno vive, secondo la Farnesina a “Gerusalemme ZZZZZ” (http://moked.it/blog/2015/07/03/gerusalemme-5/). E qualche mese fa si è conclusa (male, malissimo) la causa di una famiglia americana che voleva che il proprio figlio nato a Gerusalemme avesse sul passaporto, come tutti gli altri americani nati all’estero, lo stato dove aveva visto la luce. Il Dipartimento di Stato ha detto di no e dopo un lungo procedimento giudiziario la Corte suprema gli ha dato ragione (http://www.timesofisrael.com/us-supreme-court-jerusalem-born-americans-cant-list-israel-as-birthplace/). Probabilmente tutti gli stati occidentali si comportano in questa maniera.

6. Badate che non è questione di quella bislacca distinzione di Gerusalemme Est e Ovest che ogni tanto si invoca (per cui la parte orientale di Gerusalemme, inclusa tutta la città vecchia con il quartiere ebraico e il Kotel, il “muro del pianto” sarebbe “occupata”). La sede del governo è a Ovest, e così le case dei concittadini di cui vi ho parlato e l’ospedale dove è nato il bambino americano. Il punto è che se anche arrivasse in Israele un governo così folle da cedere ai terroristi arabi il controllo di tutta la Giudea e Samaria, inclusa “Gerusalemme Est”, come spiega Kedar questo non basterebbe ai terroristi stessi, che hanno reso chiaro nei loro statuti (di Hamas ma anche dell’OLP) di volere tutto Israele, fino al mare. Ma non sarebbe sufficiente neanche ai governi occidentali che non “riconoscevano” il fatto che Gerusalemme fosse capitale di Israele neppure prima del ‘67 e dell’”occupazione”. Una cessione territoriale sarebbe anche da parte loro solo il precedente per altre cessioni; e non si capisce dove vorrebbero fermare il processo di distruzione dello Stato di Israele, o meglio, si capisce benissimo, ma è meglio non dirlo.

7. Questa è la lezione vera di questi ridicoli atlanti di Praga. Che Israele non può contare su un ritiro per ottenere una legittimazione che comunque non avrà. Deve basarsi sulle proprie forze e sulla propria solidità. E soprattutto sui fatti, che sono ostinati: Israele è lo stato del popolo ebraico da tremila anni (con l’interruzione di sanguinose occupazioni che non interrompono il diritto). E Gerusalemme è la sua capitale, il luogo centrale dell’identità ebraica.

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Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90