L'imam e il papa 23/08/2016
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L'ayatollah iraniano Makarem Shirazi, dunque, ringrazia il Papa per aver chiaramente (!) distinto tra islam e terrorismo. E cosí la voce del Pontefice si aggiunge a quella di tutti i musulmani cosiddetti moderati che, quando interpellati (e solo allora) ne fanno il verso. Ma perché mai il papa non invita i medesimi a scendere in piazza proclamando e gridando condanne ai terroristi in quanto apostati e lanciando contro di loro fatwe? Avremo mai primavere ma anche estati autumni inverni nel mondo musulmano per abbattere il califfato et similia?

Angelo Costanzo

Mai, almeno sino a quando i musulmani capiranno che non si può essere 'sottomessi' - islam tradotto vuol dire "sottomissione"- in una società moderna, cioè libera e democratica. Il Papa proviene da una bimillenaria chiesa che aveva sempre considerato i propri fedeli dei sudditi sottomessi, per questo dialoga bene con i musulmani. Poi il Vaticano ha perduto il potere temporale, e la chiesa cattolica ha dovuto accettare la realtà. Noi la celebriamo il 20 settembre, in ricordo della Breccia di Porta Pia, il primo soldato a entrare era un ebreo sabaudo.

 IC redazione