La lettera che Netanyahu non ha scritto a Hollande 18/08/2016
Autore: Manfred Gerstenfeld

La lettera che Netanyahu non ha scritto a Hollande
Commento di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Dopo l’attacco terroristico di Nizza compiuto da Mohamed Lahouaiej Bouhel in nome dell’Isis, dove sono state uccise 85 persone, il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha rilasciato questa dichiarazione “ Israele condanna con forza il terribile attacco terrorista. Gli israeliani sono solidali con il popolo francese e Israele aiuterà il governo francese a combattere il terrorismo fino alla sua sconfitta”.
Non ha detto che Israele è solidale con il Presidente francese e il suo governo .

Netanyahu, se avesse evitato le regole diplomatiche, avrebbe potuto scrivergli un messaggio di questo tipo:

Presidente Hollande,
Voglio esprimere le mie condoglianze alle famiglie delle vittime e ai feriti durante l’attacco terrorista di Nizza compiuto da Mohamed Lahouaiej Bouhel e rivendicato dall’Isis.
Non esprimo però la mia solidarietà alla Francia e al suo governo. Molte nazioni, Francia inclusa, sostengono organizzazioni che incitano a colpire Israele, sottoscrivono il boicottaggio e non riconoscono il suo diritto di esistere.
Le chiedo ufficialmente di esprimersi.
I ministri francesi, e in particolare il Primo Ministro Manuel Valls, hanno fatto del loro meglio indirizzandosi alla locale Comunità ebraica in merito alla lotta contro l’anti-semitismo.
Affrontando la crescita dell’anti-semitismo in Francia, Valls ha detto “ pronuncio queste parole con il mio cuore e continuerò a ripeterle perché è mia profonda convinzione che senza gli ebrei la Francia non sarà più la stessa”.
Tuttavia, simpatie verso i terroristi sono state espresse a livelli governativi minori. A Aubervilliers, il terrorista palestinese Marwan Barghouti ha ricevuto la cittadinanza onoraria. A Velenton, una strada e una piazza gli sono state intitolate. Onorandolo, i sindaci di queste città hanno legittimato l’assassinio dei cittadini israeliani da parte dei terroristi palestinesi.
Barghouti sta scontando cinque ergastoli per avere organizzato tre attacchi causando la morte di cinque persone. Dopo la condanna, è stato nuovamente eletto al parlamento dell’Autoità palestinese
.In più, sia l’Autorità palestinese che l’Olp hanno lanciato una campagna perché gli venga dato il Premio Nobel per la Pace.
Valls è molto preoccupato per i terroristi che ammazzano i francesi. Nel novembre 2015, ha persino messo in guardia la Francia del rischio di un attacco terroristico a base di armi chimiche. Ha poi aggiunto che sta prendendo in considerazione di bloccare i finanziamenti stranieri per la costruzione di nuove moschee in Francia.
Eppure recentemente ha commemorato Yasser Arafat con una corona sulla sua tomba, anche se è risaputo che era Arafat a firmare, anche dopo aver ricevuto il Premio Nobel per la Pace, gli assegni che andavano ai terroristi palestinesi quando ammazzavano gli israeliani.
In un rapporto pubblicato dal Quartetto – Russia,Usa, UE, Onu – è scritto chiaramente
“ Nella recente ondata di violenze iniziata nell’ottobre 2015, ci sono stato 250 attacchi palestinesi contro gli israeliani. 30 cittadini israeliani sono stati uccisi a coltellate,armi da fuoco,in auto e con esplosivi. Ci sono stati momenti in cui nello stesso giorno avvenivano attacchi in tutto il paese, Gerusalemme e nel West Bank."
I leader palestinesi non hanno mai condannato alcun atto terroristico. Strade, piazze, scuole sono state intitolate con i nomi dei palestinesi autori degli atti terroristici. Eppure nel 2015 Anne Hidalgo, sindaco di Parigi e sua collega di partito, ha decorato il presidente dell’Anp Mahmoud Abbas per il suo contributo alla pace fra palestinesi e israeliani.
Nel 2016, almeno 300 milioni di dollari – tra il 7% e il 10% del bilancio dell’Anp- sono stati versati ai detenuti nelle prigioni israeliane e alle loro famiglie, di coloro che vengono chiamati “martiri”. Il Presidente dell’Anp Mahmoud Abbas rende ‘onore e stima’ a questi serial killers, pronunciandone i nomi pubblicamente.
In risposta a queste attività che incoraggiano il terrorismo in Israele mentre condannano gli attentati negli altri paesi, ho dichiarato ‘qui in Israele non solo non condannano gli attacchi contro chi viaggia in auto, ma li incoraggiano, li esaltano, premiano con denaro chi li compie, e se qualche terrorista viene ucciso, pagano la sua famiglia. Se ci fosse un Premio Nobel per il Terrorismo, i palestinesi l’avrebbero già meritato da lungo tempo".
L’elenco degli attacchi terroristici palestinesi è talmente lungo che posso citarne solo alcuni in questa lettera.
Sono stati responsabili del rapimento e uccisione di 11 atleti israeliani nelle Olimpiadi di Monaco nel 1972. Nel 1975 una bomba, sistemata in una piazza centra centrale di Gerusalemme uccise 15 persone. Erano palestinesi i dirottatori della nave Achille Lauro nel 1985, dove uccisero un turista ebreo americano paralitico.
Gli attacchi con i coltelli li ho già ricordati.
Il suo governo ha votato la risoluzione dell’UNESCO che nega ogni relazione tra gli ebrei e il Monte del Tempio a Gerusalemme, definendo islamico il luogo più sacro dell’ebraismo. Ora la Francia dice che è stato un errore, ma per cancellare una menzogna, conta di più il sostegno del suo governo dato con il primo voto.
Il Consiglio dei Diritti Umani dell'Onu ha recentemente approvato una risoluzione della Commissione di Indagine sul conflitto con Gaza, nella quale si accusa Israele e l’organizzazione terrorista islamo-nazista di aver commesso crimini di guerra durante l’Operazione Scudo Protettivo dell’altra estate.
La Francia ha approvato questa risoluzione che equipara Israele a Hamas.
È giunto il tempo di prevenire altri attacchi terroristici in Francia, quindi di mostrare che siete in grado di farlo, invece di sostenere iniziative sul conflitto israelo-palestinese, le costruzioni illegali in aree dove noi governiamo o esprimere giudizi su come dovremmo comportarci con i palestinesi.
In passato ci avete chiesto aiuto per combattere il terrorismo, certamente vi sosterremo, ma almeno riconoscetelo pubblicamente e smettetela di aiutare i nostri nemici più spietati. Le prometto, signor Presidente, che nessuna città israeliana avrà una strada intitolata a Said e Chérif Kouachi, gli assassini dei giornalisti di Charlie Hebdo e che nessuna altra strada porterà il nome di Abdelhamid Abaaoud, l’ideatore dei massacri di Parigi nel novembre 2015, di Mohamed Lahouaiej Bouhlel, o di nessun altro terrorista che ha colpito la Francia.
La prometto anche che malgrado il fatto che vi fossero degli stranieri fra quegli assassini, non chiederò una indagine internazionale sul terrorismo in Francia sul fallimento del suo governo nel prevenirlo.
Detto questo, le confermo la mia solidarietà solo per le famiglie delle vittime e i feriti della strage di Nizza, ma non alla Francia e al suo governo.

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Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.