La vicenda dell'Hotel kempinski, molto istruttiva 16/08/2016
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Sulla vicenda dell'Hotel Kempinski, pubblichiamo due lettere inviate alla direttrice dell'Hotel. Tra le due, la risposta della direttrice.
Poichè la spiegazione è del tutto insufficiente - la verità l'ha detta a Lanzmann l'impiegato dell'Hotel - sarà utile inviare altre mail alla direttrice
ecco l'indirizzo:
anne.marczinczek@kempinski.com
il suo nome: Anne Marczinzek

All’Hotel Kempinski – Berlino (Germania)

Dall'articolo di Roberto Giardina, ripreso da informazione corretta, ho saputo che la direzione del vostro albergo ha avuto recentemente dei “problemi” con lo Stato d’Israele… Più precisamente mi risulta che, dalle stanze del vostro albergo, è stata intenzionalmente eliminata la possibilità, per chi volesse farlo, di chiamare i cittadini residente nello Stato d’Israele. Ciò è avvenuto cancellanodo il prefisso internazionale attraverso il quale era possibile effettuare in autonomia e direttamente dalle stanze la chiamata di un numero il cui destinatario era residente nello Stato d’Israele!
Per effettuare la telefonata si rendeva necessario l’utilizzo di un altro sistema (centralino???). Avendo approfondito l’argomento sono venuto a conoscenza del fatto che quanto descritto è stato provocato dalle pressioni dei vostri clienti arabi sulla vostra direzione che si è grottescamente e vigliaccamente piegata a tali disgustose richieste.
Se le cose stanno così (e fino a prova contraria non ho dubbi che questa sia l’esatta versione dei fatti), ho una sola parola da dirvi: “Vergognatevi”!!!.
Evidentemente l’aver contribuito alle mostruosità del vostro adolfo non vi ha insegnato abbastanza, da quelle parti, o forse nulla! Mi astengo dal fare altre peggiori considerazioni nei vostri confronti, che sarebbero tutt’altro che benevole!!! Il resto – e meglio di quanto non ve lo stia dicendo io – vi è stato chiaramente scritto in questi giorni da Claude Lanzmann.

edoardo brambilla Milano (Italia)


La risposta della direttrice dell'Hotel:

Gentile Sig. Brambilla,
La ringraziamo per la sua mail e per il tempo che ha dedicato a contattarci su questo argomento.
Inanzizutto, vorremmo assicurarla che è stata una semplice svista ma che putroppo ha avuto la spiacevole conseguenza di non vedere figuare il prefisso internazionale di Israele tra le 35 nazioni elencate al Kempinski Hotel Bristol a Berlino (tra un totale di 193 paesi nel mondo). Nel frattempo, Israele è stato aggiunto alla lista dell’albergo.
Le dichiarazioni rilasciate che il management del’hotel e quello della Kempinski avrebbero dato istruzioni affinchè Israele sia rimosso dal’elenco non sono solo false, ma un atteggiamento di questo genere andrebbe contro i nostri valori di ospitalità e di apertura a ciascuno.
Offriamo un caloroso benevenuto a tutti gli ospiti in ognuno degli alberghi del gruppo Kempinski attraverso il mondo.

Speriamo molto sinceramente che questo abbia contribuito a chiarire i fatti e ringraziandola nuovamente per aver preso il tempo di contattarci, le porgiamo,

Distinti saluti.

Anne Marczinczek

Marketing & E-Commerce Manager


Risposta del nostro lettore:

 Gentile sig.ra Marczinczek,
siccome non credo che Claude Lanzmann sia l’ultimo degli sprovveduti, quindi se ha preso la penna in mano qualche motivo e qualche informazione ben più "sostanziosa" delle mie li avrà pur avuti, per chiudere il cerchio mi permetta di chiederle - se lo sapete e data anche la cortesia che mi avete dimostrato nel leggermi e nel rispondermi… - da dove è nata la presunta svista/bufala per cui si sarebbero innescate le ventilate pressioni arabe sulla vostra direzione e che hanno dato luogo alle note proteste e rimostranze diffuse?... Un punto di partenza ci sarà pur stato…

Edoardo Brambilla - Milano