Bergoglio imiterà Woytila? No, ha preferito Pio XII 30/07/2016
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Autore: Angelo Pezzana
Bergoglio imiterà Woytila?
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana

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Papa Bergoglio

Avi Weiss è un rabbino sui generis. Non so se la parola è adatta, ma io lo definirei “militante”. Sì, perché Avi Weiss pregherà pure, ma da sempre è in prima fila nel cercare di raddrizzare quel che è storto. È stato un attivista negli anni ’80, quando gli ebrei sovietici non potevano emigrare, venivano incarcerati anche solo per voler imparare l’ebraico, come successe a Nathan Sharanski, ebbene Avi Weiss, fondatore dell’ Hebrew Institute di Riverdale,Usa, organizzava manifestazioni per rivendicare i diritti negati agli ebrei in Urss. Nel 1989, è stato con altri sette militanti ad Auschwitz, dove cinque anni prima le suore carmelitane avevano trasformato un edificio che aveva ospitato in quanto magazzino i depositi di Ziklon B, il gas usato per sterminare gli ebrei, in un convento, dopo aver avuto un contratto di affitto per 99 anni dal cardinale polacco Franciszek Marcharski, da adibirsi a “preghiera per le anime dei defunti”. Come non fosse bastato, in quello stesso anno partì l’iniziativa di costruire una chiesa a Birkenau, chiamata “Chiesa parrocchiale di Brzezinka”.

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Rav Avi Weiss

Avi Weiss è un rabbino, quindi dà il valore dovuto alla preghiera, ma queste iniziative andavano aldilà del fatto religioso, stravolgevano quanto era avvenuto durante la Shoah, quei campi hanno inghiottito milioni di ebrei, mentre la chiesa cattolica polacca – non solo Pio XII- rimaneva in silenzio. Avi, con sette amici, protestò molto civilmente davanti alla chiesa in costruzione, gli operai polacchi che stavano lavorando li accolsero a secchiate d’acqua mista a urina, mentre le suore guardavano dai vetri. Si dovette attendere l’ordine di Woytila perché il convento non venisse più costruito. Ma la chiesa di Birkenau è ancora lì. Nel 1995, Avi si unì nuovamente ad altri militanti e, in occasione del 50° anniversario della liberazione di Auschwitz, partecipò ad un sit-in davanti alla chiesa. Vennero subito arrestati e condotti nella sede della polizia locale, Weiss lo racconta così:” ci fu chiesto di spogliarci. Sbalordito, esclamai: volete dire che non ne avete spogliati abbastanza di ebrei in questo posto?” Li trattennero alcune ore prima di essere rilasciati.

La chiesa è ancora lì, a violare la memoria della Shoah. Una croce di grandi dimensioni si staglia su Auschwitz-Birkenau, suggerendo ai visitatori che quel campo fu teatro di diversi genocidi, oppure che la chiesa difese gli ebrei, mentre è vero il contrario. Non deve esserci una chiesa in quel luogo. Weiss si è chiesto se, come fece Giovanni Paolo II, anche Bergoglio ne chiederà la rimozione. Da quanto si apprende dalle agenzie, Papa Francesco osserverà invece un rigoroso silenzio, non è ancora chiaro se esprimerà il suo pensiero in altri modi. Vorremmo essere smentiti, ma da quanto è avvenuto, e continua ancora a succedere in Polonia, non siamo ottimisti. Pronti però a smentirci, se le cronache lo consentiranno.

P.S. dopo aver letto le cronache di oggi, l'ottimismo è del tutto fuori luogo


Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90