Una guerra persa in partenza? Dipende 29/07/2016
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Neanche di fronte allo sfregio verso la Chiesa e i cristiani, al nostro Papa la parola Terrorismo islamico gli si strozza in gola, insistendo non solo a porgere la guancia ( e tutto il resto) , a invitare al dialogo ecc , ma addirittura trovare la causa di questi atti nelle guerre economiche, nel turpe commercio delle armi. Forse non ha studiato bene quando afferma che ogni religione è "pace"? Insomma tra Papi e politici, tutto questo orrore è causato da squilibrati, lupi solitari, disturbati psichici e la soluzione , quando ne accennano, è "maggior intelligence" cioè niente. Intelligence è prevenzione, domestica ed estera, non soluzione contingente del problema, che nessuno sa dire quale possa essere. Un passo sarebbe questo : basta accoglienza, da oggi nessuno verrà più accolto; quelli che già abbiamo bisogna alla svelta scremare e far rimanere solo quelli aventi veramente diritto d'asilo, con obbligo di un percorso di integrazione per vedere se sono compatibili con i nostri costumi. Siamo in guerra? Siamo in una situazione eccezionale ? allora basta con i ricorsi all'espulsione, con i giudici che aiutano a rimanere anche coloro che non hanno diritto al soggiorno ecc. Ma il coraggio , si sa, se uno non ce l'ha, non glielo si può dare. Oppure è davvero credibile che ci sia una volontà più o meno occulta di sostituire il popolo europeo con gli immigrati per avere mano d'opera pronta e questo per puri interessi economici globali? Sarebbe comunque una follia , che rivelerebbe in futuro la miopia di tale scelta.

Annalisa Rossi

Nessun complotto, ma soltanto una terribile e diffusa cecità a capire a che cosa siamo di fronte: e questa è la prima necessaria mossa per poter combattere efficacemente il terrorismo islamico. Senza consapevolezza, senza il coraggio d vedere la realtà e chiamare le cose con il proprio nome, la guerra è persa in partenza. 

IC redazione