Dedicato a chi si dichiara anti-sionista 28/07/2016
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana
Autore: Angelo Pezzana
Dedicato a chi si dichiara anti-sionista
Lettera da Gerusalemme, di Angelo Pezzana

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Mazzini, Cavour, Garibaldi, Theodor Herzl

Il Sionismo è stato a partire dalla metà dell’800 il movimento risorgimentale degli ebrei. Non a caso. Lo stesso è avvenuto in quegli anni in diverse parti d’Europa, Italia compresa. Dopo 150 anni a nessuno verrebbe in mente di definirsi anti-risolgimentale, a meno di non essere un nostalgico del Regno dei Borboni o del Vaticano, che grazie a Cavour e Garibaldi, perdette la sovranità su diverse regioni italiane. Per Israele, sono stati Theodor Herzl e David Ben Gurion a realizzare la rinascita dello stato ebraico.

C’è qualcuno nostalgico dell’Impero Ottomano e del Mandato coloniale britannico, la cui scomparsa ha liberato quei territori che oggi rispondono al nome di Israele? Credo nessuno, eppure la decisione delle Nazioni Unite del 1947 di dividere la Palestina in due stati, uno ebraico e uno arabo – rispettata dai primi e rifiutata dai secondi- è ancora oggi fonte di interpretazioni che nulla hanno ha vedere con la realtà storica. Mentre Israele nasceva come stato democratico, i cui cittadini senza distinzioni avrebbero goduto degli stessi diritti, i paesi arabi circostanti, retti da governi autoritari/dittatoriali, dichiararono subito guerra a Israele, ripetendo quell’errore fino ad oggi, in condizioni differenti, ma sempre con lo stesso obiettivo: distruggere lo stato degli ebrei. Tranne Egitto e Giordania, che hanno invece scelto di fare la pace, un rapporto che dura tuttora. Le democrazie occidentali, che avrebbero dovuto impegnarsi per costringere i governi arabi a imitare Egitto e Giordania, hanno invece scelto di schierarsi dalla parte araba, cercando in questi 70 anni di costringere Israele a soluzioni che ne avrebbero reso impossibile la sopravvivenza.

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Qui rientra in gioco il sionismo. Poiché dichiararsi anti-semiti, dopo la tragedia della Shoah, era diventato improponibile e indecente, per mantenere vivo l’odio antico, ecco l’invenzione di un nuovo strumento, la nuova parola d’ordine: anti-sionismo. Che si prestava benissimo a nascondere l’obiettivo vero: la distruzione dello stato degli ebrei, senza essere accusati di anti-semitismo. In Occidente andava bene a tutti gli odiatori, stati, istituzioni internazioni, chiesa cattolica, sindacati, partiti politici e singoli, tutti al riparo dall’accusa indifendibile: l’anti-semitismo. Non abbiamo nulla contro gli ebrei, dicevano, anzi, fra i nostri amici vi sono ebrei, noi siamo contro Israele perché: e qui una serie di accuse ignobili, facilmente smontabili se solo i calunniatori si prendessero la briga di informarsi sulla società israeliana. Cosa che si guardano bene dal fare.

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Antisionismo: una maschera per l'antisemitismo

Ecco che Israele diventa il Male assoluto “apartheid, avvelena i pozzi, uccide i bambini palestinesi per rubarne gli organi, ruba le terre ecc.” una sequenza di menzogne che vengono credute, anche perché l’informazione su Israele è talmente omissiva da rendere qualunque accusa credibile, soprattutto da chi-forse- è in buona fede, non sa perché non si preoccupa di informarsi, si accontenta, in fondo l’idea di essere ‘soltanto’ anti-sionista lo tranquillizza, non lo fa sentire sporco come quella di anti-semita. Israele, che in 70 anni non ha fatto altro che difendersi da guerre e attacchi, diventa lo stato che massacra i bambini a Gaza, poco importa che lo statuto di Hamas preveda la sua distruzione e da quando è la potere abbia lanciato migliaia di missili contro Israele, per gli anti-sionisti basta poco, “si accontentano”, si auto-convincono che “Israele non vuole la pace”. Che l’Autorità palestinese inciti a uccidere i civili israeliani, diventa quasi un dovere, visto che la si spaccia per “resistenza” e non terrorismo. Che l’esercito israeliano abbia delle regole di comportamento superiori in moralità più di qualsiasi altro stato democratico, viene taciuto, e così la società israeliana in ogni suo aspetto. Al riparo dell’anti-sionismo, non vi sono più critiche legittime ai vari governi, come avviene per tutti gli altri paesi. È Israele ad essere sotto accusa, l’unico paese al mondo del quale non si accetta l’esistenza.

L’Occidente, orfano di altri ‘ismi’, quali comunismo, nazismo, fascismo, tutti falliti dopo aver provocato milioni di morti, non può tollerare l’unico ‘ismo’ che invece ha creato un modello di stato democratico in una regione, il Medio Oriente, che conosce solo massacri e popolazioni prive di ogni elementare libertà. Questo stato, Israele – con l’ideale del sionismo che l’ha creato- va delegittimato, fino a difendere le falsificazioni della Storia facendole passare per “libertà di espressione”. Allora, cari lettori se vi definite anti-sionisti, ma se siete in buona fede, dimostratelo, non accontentatevi più del “ mi hanno detto”, verificate, Israele è un libro aperto, leggetelo. Sappiate però che definirvi anti-sionisti vi impedirà di conoscere la verità, è la versione contemporanea del vecchio, lurido anti-semitismo che sta riuscendo, nuovamente,a farsi accettare. Non permettetelo.


Angelo Pezzana


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90