Lettera aperta a Ms. Shami Chakrabarti 11/06/2016
Autore: Manfred Gerstenfeld
 

Lettera aperta a Ms. Shami Chakrabarti
di Manfred Gerstenfeld

(Traduzione di Angelo Pezzana)

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Shami Chakrabarti

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Jeremy Corbin

Gentile Ms. Chakrabarti,

Da quindici anni mi occupo di ricerche sull’anti-semitismo nelle sue tre classiche classificazioni: religioso, etnico e la più recente, l’odio contro Israele.
Una parte delle mie ricerche sono state pubblicate in inglese in dieci libri, come altre in diverse lingue. Dal 2.000 al 2.012 sono stato presidente di uno dei più importanti think tanks israeliani. Al centro delle mie ricerche oggi è l’esplosione dell’anti-semitismo nell’Europa occidentale nel 21° secolo.

Mi permetto di attirare la sua attenzione su alcuni aspetti, in previsione della prossima indagine che lei dirigerà sull’anti-semitismo, razzismo e islamofobia nel Partito Laburista inglese. Scrivo direttamente a lei questa lettera aperta dato che ha dichiarato che la responsabilità del rapporto sarà sua.

1. Nella prossima indagine sull’anti-semitismo, molto dipenderà da come verrà definito questo odio. Il Report of the British All-Party Parliamentary Inquiry into Anti-Semitism del 2006 raccomandava l’adozione della “definizione EUMC, votata e promossa dal governo (inglese) e dalle forze dell’ordine”.
L’inchiesta venne iniziata e condotta da due parlamentari laburisti. Su 14 membri, sei erano laburisti. Recentemente l’IHRA ( International Shoah Remembrance Alliance) ha adottato una identica definizione di anti-semitismo. Per renderla esecutiva, questa agenzia governativa, la cui finalità è la promozione dell’educazione,ricordo e ricerca sulla Shoah, richiede l’approvazione dei suoi 31 paesi membri. Il Regno Unito è uno di questi.

2. Non si può investigare gli aspetti del classico anti-semitismo e dell’anti-israelismo nel Partito Laburista senza citare la storia e la cultura inglese. Agli inizi di quest’anno, l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, ha dichiarato che l’anti-semitismo è connaturato nella cultura inglese. Nel 2015 aveva già ricordato che l’anti-semitismo è un tema complesso e difficile, aggiungendo che era profondamente presente “ nella nostra storia e nella cultura europea”.
Lo studioso più importante dell’anti-semitismo della nostra generazione, Robert Wistrich, purtroppo scomparso di recente, sviluppò in una intervista con me, quanto fosse radicato nella cultura inglese.
Uno studio dell’Università di Bielefld del 2011 ha rivelato che il 42% degli inglesi dai 16 anni in su ritengono che Israele stia conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi. Una calunnia terribile e diffusa, anche perché, se fosse vero, i palestinesi sarebbero già scomparsi da molto tempo, mentre la continua crescita della popolazione palestinese attraverso gli anni è la migliore risposta a quella menzogna.

3. L’anti-semitismo, e in particolare la sua versione anti-Israele, ha una storia lunga e variegata in un certo numero di partiti socialdemocratici europei.
Parecchi decenni fa, alcuni leader socialdemocratici europei avevano accusato falsamente Israele di usare metodi nazisti, una diffamazione anti-semita.
Fra loro, il presidente francese François Mitterand, il Primo Ministro svedese Olof Palme e il Primo ministro greco Andreas Papandreou. Tendenza che continua ancora oggi, piena di odio contro Israele e con deliberata indifferenza verso l’odio genocida dei palestinesi contro gli ebrei, nei partiti socialdemocratici, in Svezia, Norvegia e in Olanda, per citarne solo alcuni.
Secondo molti osservatori, Malmoe, la terza città svedese per importanza, è la capitale europea dell’anti-semitismo. Il suo ex sindaco, il socialdemocratico Reepalu ne porta la responsabilità. Le suggerisco di evidenziare nel suo rapporto come questo aspetto relativo ai partiti socialdemocratici e laburisti, produca odio anti-semita.

4. Come ho scritto, il problema dell’anti-semitismo classico e quello contro Israele ricorre frequentemente in alcuni partiti socialdemocratici e laburisti in Europa occidentale, eppure mai ho visto una gamma così vasta di diffamazioni scritte e attribuite a leader del partito laburista inglese. C’è chi ha sostenuto che gli ebrei erano dietro all’ 11 settembre e l’Isis, che in Russia gli ebrei ortodossi governano la prostituzione, espressioni di disgusto sono uscite contro i “potenti” ebrei americani, il nome di Hitler è sovente speso nelle diffamazioni, affermazioni che lo indicano come il più grande uomo della storia, Hitler il dio sionista perché sostenitore del sionismo.
Sono talmente numerose le diffamazioni, da non poterle includere tutte in questa lettera.

5. Tutto indica come l’anti-semitismo nel partito laburista non riguardi soltanto pochi individui, ma è un fenomeno molto diffuso. Personalità di rilievo nel partito laburista non si lascerebbero andare a certe affermazioni se sapessero di andare incontro a severi giudizi. Il loro odio diffuso sui social media è accessibile a tutti, anche ai dirigenti del partito, e il fatto che siano così diffusi rivela che non trovano opposizione.
La deputata Luciana Berger ha ricevuto migliaia di e-mail piene d’odio, minacce di stupro violente, anche di morte, dopo aver criticato il rifiuto del partito laburista di condannare l’anti-semitismo. Messaggi inviati, logicamente, da iscritti laburisti o simpatizzanti, anche perché a chi non è laburista non verrebbe in mente di attaccarla per le sue critiche.
Un sondaggio del quotidiano The Times ha rivelato che soltanto un iscritto su dieci al partito laburista ritiene che l’anti-semitismo debba essere considerato un problema del partito.

6. Dato che ha incluso nell’indagine l’islamofobia, voglio attirare la sua attenzione sul fatto che un numero sproporzionato di iscritti laburisti sospesi o accusati di anti-semitismo sono musulmani.
La diffamazione più grave contro Israele, il genocidio, sembra essere venuta da una consigliera musulmana, che ha tweettato di sperare che l’Iran usi l’arma nucleare per ‘cancellare Israele dalle mappe geografiche’. Va anche sottolineato che molti rappresentanti laburisti eletti vengono da aree con una alta percentuale di musulmani, come Brdaford, per esempio, dove un quarto della popolazione è musulmana.
Molti studi in diversi paesi dell’Europa occidentale, rivelano che l’anti-semitismo fra i musulmani è decisamente più alto che non fra la popolazione locale ed è anche spesso molto estremo.
Tutte le uccisioni di ebrei nell’Europa occidentale dall’anno 2000 sono state commesse da musulmani (Parigi 2003, Parigi 2006, Tolosa 2012, Bruxelles 2014, Copenhagen 2015). Sarebbe molto grave se la sua indagine analizzasse l’islamofobia ma rimanesse in silenzio sullo specifico anti-semitismo musulmano.

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Jereemy Corbyn e i suoi amici

7. Un aspetto che a mala pena è stato toccato dai media sono quegli atti non immediatamente classificabili come anti-semitismo, ma che chiaramente non ne sono distanti. Per esempio legittimare le organizzazioni terroriste contro Israele- incluse quelle genocide- i negazionisti della Shoah, i congressi di quei politici che praticano la diffamazione contro gli ebrei, minimizzano, ignorano e negano di essere antisemiti, che si oppongono alle inchieste sull’anti-semitismo ecc.
Viste le iniziative di Jeremy Corbyn, questo è un aspetto che il suo gruppo di ricercatori dovrebbe esaminare. Nel passato Corbyn ha definito criminali dei leader israeliani.
Ha anche chiamato amici Hamas e Hezbollah, movimenti islamici che invocano il genocidio degli ebrei, rifiutandosi di rispondere in un dibattito in parlamento al Primo Ministro David Cameron.
Lo statuto di Hamas, in merito al genocidio degli ebrei, scrive:” Il Profeta, Allah lo benedica e lo accolga, ha detto ‘ Il giorno del giudizio non arriverà sino a quando i musulmani non avranno ucciso gli ebrei, che si nascondono dietro pietre e alberi. Le pietre e gli alberi diranno O musulmani, c’è un ebreo dietro di me, venite e uccidetelo’

8. Dato che la sua inchiesta tratta anche il razzismo, voglio attirare la sua attenzione su una forma rara di razzismo, che ho chiamato ‘razzismo umanitario’.
Simile al ben conosciuto razzismo di destra, cioè il Ku Klux Clan, il razzismo umanitario considera,per esempio, i popoli di colore inferiori.
Le conclusioni delle due forme di razzismo sono però molto differenti. Il Ku Klux Clan discrimina le persone di colore perché le considera inferiori, il razzista umanitario ritiene che una persona di colore non può essere né totalmente o neppure in parte responsabile per i suoi atti, il che significa che lui o lei sono inferiori.
Eppure nella Dichiarazione Universale dei Diritti umani c’è scritto “ tutti gli esseri umani sono nati liberi e uguali in dignità e diritti”. Eguale dignità vuole anche dire che la gente è egualmente responsabile dei propri atti.

Sono a sua disposizione per ogni domanda che vorrà farmi.
Sinceramente suo,

Manfred Gerstenfeld


Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.