Quando il padrone di casa è il Papa 07/06/2016
Autore:

Grazie per aver riportato l'articolo de "Il Giornale" di Gian Micalessin, mi sorgono però spontanee alcune domande:
1) Non riportate le affermazioni di Papa Francesco durante questo incontro: sembra che per Voi l'aver incontrato la signora Mozah sia già ampiamente sufficiente per 'battezzare' Papa Francesco come islamofilo+antisemita insieme: però sapete bene che ha per amici di lunga data un rabbino ed un imam argentini... Siete così sicuri che questa sia effettivamente la politica del Vaticano? Credete ancorchè¨ possibile che Papa Francesco abbia volutamente dato facoltà all'ospite di riguardo di esprimersi ampiamente, riservandosi poi il diritto di 'soppesare' intimamente ogni parola della moglie dello sceicco del Qatar e decidere la propria 'linea' per conto suo?
2) Leggendo l'articolo sembra che la signora Mozah, con le sue parole, abbia letteralmente 'asfaltato' Papa Francesco: eppure conoscete bene quali sono i doveri ed i diritti del 'padrone di casa' verso un ospite: credete fermamente che lo 'stile' di un Papa debba essere quello di rispondere direttamente 'pan per focaccia' ?
3) Ricordate l'incontro di Papa Francesco con gli Ebrei di Roma di qualche tempo fa? Il Rabbino di Roma -Di Segni-, nel discorso di accoglienza, disse: <... per gli Ebrei, se un atto si compie almeno 3 volte diventa una consuetudine...>.... Secondo Voi in quel frangente chi si è  sbagliato? Il Rabbino di Roma ad invitare il Papa oppure Papa Francesco ad accettare l'invito?

Cordiali saluti

Piero Bonfiglioli

Andiamo con ordine:
1) per capire il nostro commento occorre conoscere la storia del Qatar, il Papa non può ignorarla, è lo stato più terrorista che esiste, insieme all'Iran. Ricevendo la leader ne ha legittimato la politica
2) Bastava non riceverla
3)
 in base a questo criterio andrebbero assolti tutti i serial killer, dopo tre omicidi gli altri diventano obbligatori
E' un esempio paradossale, ma non tanto.

IC Redazione