Umberto Eco: perchè è giusto ricordarlo 21/02/2016
Autore: Ugo Volli

Umberto Eco: perchè è giusto ricordarlo
Cartoloine da Eurabia, di Ugo Volli

a destra: Umberto Eco visto da David Levine

Cari amici,

voglio partecipare anch'io qui al ricordo di Umberto Eco scomparso l'altro ieri.
Da lui negli ultimi dieci o vent'anni mi dividevano molte idee politiche, perché era rimasto fedele a un'ideologia di sinistra che a me sembrava sempre più sbagliata e incapace di individuare i pericoli attuali per la cultura e la società democratica.
Ma questo dissenso, che è normale e civile, non mi ha mai impedito di stimarlo intellettualmente come uno dei miei maestri e di nutrire affetto per lui.
Oggi sento la mancanza della sua intelligenza e della sua cultura e sono molto triste. Voglio ricordarlo qui come un amico della cultura ebraica, una persona che amava moltissimo discutere di Kabbalah con Moshé Idel, di ebraismo e Shoah con Elie Wiesel ed era spesso incuriosito di quel che modestamente gli raccontavo io della tradizione ebraica.
Sembra ovvio che un intellettuale interessato al senso sia aperto anche a ciò che l'ebraismo ha detto su interpretazione e significazione, ma non è così. L'amicizia e l'interesse di Eco per una tradizione ancora soggetta a una sottile discriminazione mi ha sempre colpito.
Voglio ricordare poi la sua polemica lunga e non priva di asprezze contro i boicottatori di Israele. Ci sono due o tre “bustine di Minerva” dedicate a questo problema fra il 2003 e il 2010, con una durissima appendice polemica con Gianni Vattimo (se non vi dà fastidio il contesto, ma a me sì, potete trovare la polemica sul suo sito: http://giannivattimo.blogspot.it/2010/05/uno-scambio-con-eco.html) .

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Fin dal titolo della bustina di Eco (“Boicottiamo i latinisti israeliani”) emerge con chiarezza la differenza fra il buon senso e la dignità intellettuale di Eco e la demagogia retorica fondamentalmente antisemita di Vattimo. Eco non era un sostenitore delle “politiche dei governi israeliani”, per citare la locuzione con cui spesso si autodefiniscono gli odiatori di Israele.
Come uomo di sinistra condivideva una fiducia che io considero immeritata nelle regioni dei palestinisti. Ma era sincero, non era antisemita, non voleva la distruzione di Israele e il genocidio che ne sarebbe seguito. Non era disposto a seguire i metodi grotteschi e truffaldini del BDS. Inomma era un avversario rispettabile e intellettualomente onesto, come purtroppo ce ne sono pochi.
Anche per questo è giusto ricordarlo oggi

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Ugo Volli