(Traduzione di Angelo Pezzana)
Un recente sondaggio fa capire come in Francia sia cresciuta l’ostilità verso i cittadini ebrei, per numero la terza comunità nel mondo. Dimostra come opinioni anti-semite e pregiudizi contro gli ebrei sono diffusi in tutta la società, tanto che la maggioranza degli ebrei giudica difficile oggi vivere in Francia. L’indagine, condotta da IPSOS per conto della Fondazione per l’ebraismo francese, riguardava la relazione tra la società francese e le minoranze. Il sondaggio, come altri in precedenza, offre un sinistro ritratto dell’aumentato anti-semitismo e la conseguenza insicurezza degli ebrei in uno dei più grandi paesi d’Europa. L’indagine pone otto domande iniziali, considerate tipiche per quanto riguarda i pregiudizi contro gli ebrei. Sono state poste indistintamente a tutti, musulmani francesi compresi. Le risposte affermative anche ad una delle domande rivela pregiudizi contro gli ebrei e/o anti-semitismo. A queste due domande, hanno risposto in modo affermativo la maggioranza degli intervistati. La prima “ Gli ebrei hanno troppo potere ?” hanno risposto si il 56%.
La seconda “Gli ebrei si sentono più vicini a Israele che alla Francia ?” lo pensano 53%, una versione del vecchio stereotipo che vuole gli ebrei sleali al paese in cui vivono. Una domanda stravagante era se gli intervistati ritenevano in generale gli ebrei più ricchi della media dei francesi. Il 66% ha risposto di sì. La media degli ebrei ricchi, come la gente in generale, va paragonata alla ricchezza del paese in cui vivono e che si misura con il PIL nazionale. In Francia è più alto del 15% di quello israeliano, che ospita quasi la metà degli ebrei di tutto il mondo. Il PIL degli Stati Uniti, dove vive la seconda comunità ebraica del mondo, è del 20% più alta di quella francese. Il 41% ritiene che gli ebrei siano troppo presenti nei media, un altro tipico pregiudizio. Anche se il numero degli ebrei nei media fosse sproporzionatamente alto, conterebbero poco, essendo le loro opinioni politiche molto frammentate. A un’altra curiosa domanda “ Gli ebrei non sono come tutti gli altri?” ha risposto sì solo il 24%, per cui viene da chiedersi che cosa voglia dire, visto che anche i francesi differiscono gli uni dagli altri. Che ci siano troppi ebrei in Francia, ha risposto sì il 13%.
A un altro pregiudizio, non sempre negativo “ Gli ebrei sono più intelligenti della media della gente?” hanno risposto sì il 25%. Un’altra domanda, anche questa curiosa,è stata “ Gli ebrei sono o no uniti fra loro?” hanno risposto sì il 91%. Il 36% degli intervistati ha risposto in modo affermativo a 5 su 8 domande, ognuna delle quali conteneva pregiudizi contro gli ebrei.Il 28% dava risposte positive a 3 su 4 domande. Le risposte dei musulmani francesi alle stesse domande rivelano pregiudizi in genere maggiori su molti argomenti. Il 51% dei musulmani sono d’accordo su 5 delle 8 domande, contro il 36% dei francesi in generale. Il 74% dei musulmani pensano che gli ebrei hanno troppo potere, contro il 56% degli intervistati globali. Il 67% dei musulmani ritengono che gli ebrei sono sovra rappresentati nei media, contro il 41% della popolazione in generale. Il 66% crede che globalmente gli ebrei sono più ricchi della media dei francesi contro il 56% della popolazione in generale. Il 62% pensa che agli ebrei importi più Israele della Francia contro il 53% dell’opinione in generale. Il problema maggiore per gli ebrei verso una parte della popolazione musulmana riguarda piuttosto le loro attività criminali e l’odio fanatico che portano, e non come vedono gli ebrei. Sammy Ghozlan, presidente dell’Ufficio Nazionale per la Vigilanza contro l’anti-semitismo in Francia, ha affermato che la grande maggioranza degli attacchi criminali in Francia vengono commessi da musulmani.
Moshe Sebbag, rabbino della Grande Sinagoga di Parigi, ha detto che “ la maggior parte delle persone che in strada ti chiamano ‘sporco ebreo’ sono musulmani, non francesi, almeno il 99% delle volte” Il nocciolo duro delle idee diffuse da anti-semiti è che gli ebrei sono i responsabili dell’anti-semitismo. Le sue radici affondano nella falsa accusa cristiana contro gli ebrei, iniziata duemila anni fa e che continua tuttora. Un tipico stereotipo che vede nell’ebreo non un individuo ma un membro di una collettività e dove la vittima viene accusata al posto dell’aggressore. Il 17% dei francesi credono che gli ebrei sono in gran parte responsabili di anti-semitismo. La percentuale dei musulmani è molto più alta, il 31%. Il 42%, musulmani più altri, hanno detto che la responsabilità ebraica sull’anti-semitismo è minima. Per cui in Francia la maggioranza della popolazione si identifica ancora con questa antica e falsa accusa. Nel 2014, un sondaggio realizzato da Fondapol insieme a CRIF – l’organismo che rappresenta gli ebrei francesi- ha rivelato altri preoccupanti risultati. Il 36% degli interrogati e il 66% dei musulmani crede che il sionismo sia una ideologia che serve a Israele per giustificare la politica di occupazione e colonizzazione dei territori palestinesi. In più, il 25% degli intervistati crede che il sionismo sia “ una organizzazione internazionale che si propone di influenzare la società a vantaggio degli ebrei”. Lo afferma il 57% dei musulmani. Il sondaggio della Fondazione dell’Ebraismo Francese ha anche intervistato ebrei francesi. Una delle domande era come gli ebrei francesi percepiscono lo sviluppo dell’anti-semitismo nel loro paese. Il 91% ritiene che l’anti-semitismo sia cresciuto in grande misura fra la popolazione musulmana. Il 77% che sia aumentato fra la popolazione francese in generale e il 48% fra i cattolici. Il 71% degli ebrei ha subito insulti anti-semiti, personalmente o contro famigliari e amici. Il 14% più di una volta.
L'antisemitismo cresce in Francia
Questi dati non sorprendono,come dimostrano le ricerche nel 2013 della European Union’s Fundamental Rights Agency in otto paesi dell’Unione Europea. La situazione si è poi deteriorata fino alla percentuale del 52% degli ebrei francesi – la più alta finora - che hanno dichiarato che l’anti-semitismo “è oggi un problema molto grave”. Gli ebrei interrogati temono fortemente nei prossimi 12 mesi di “essere vittime di insulti verbali o aggressioni fisiche per il solo fatto di essere ebrei” Il 70% teme insulti verbali, il 60% attacchi alla persona. Allo stesso modo il 76% teme che lo stesso accada ai famigliari o ad amici. IL 71% teme aggressioni fisiche ad amici. Il 73% teme anche il pericolo che il conflitto israelo-arabo riduca la loro sicurezza personale, arrivando a colpire con attacchi anti-semiti il paese dove vivono. Questo senso di insicurezza così diffuso è stato confermato da un’altra domanda del sondaggio: il 61% crede che sia più sicuro vivere in Israele, contro il 37% che invece ritiene più sicuro vivere in Francia. Eppure un sondaggio del 2015 affermava che il 73% degli ebrei diceva “ sono francese, la mia vita è in Francia”. Ora il 26% degli ebrei francesi valuta l’opzione di andare in Israele o da qualche altra parte. Alla domanda perchè volevano lasciare il paese, il 67% rispondeva che le ragioni principali erano le aggressioni e gli omicidi, visto che le vittime erano ebrei. Per il 56% il motivo era l’aumento dell’estremismo islamico fra la popolazione musulmana. Per il 22% perchè avrebbero potuto praticare la loro religione altrove meglio che in Francia.
Si deve concludere da questi recenti sondaggi che mentre molti ebrei trovano sempre più invivibile l’atmosfera in Francia,solo un quarto pensa di emigrare in Israele o altrove. Una percentuale passibile di aumento se la situazione si deteriorasse maggiormente. Va notato che coloro che hanno scelto di andarsene dalla Francia e altri che stanno per farlo sono fra i membri più attivi della comunità ebraica. L’effetto della loro partenza sulla vita comunitaria si sta già sentendo, diventerà ancora maggiore delle percentuali registrate. I dati che abbiamo visto sono un’accusa schiacciante alle autorità francesi. Dovrebbero chiarire la minacciosa realtà della società francese nei confronti degli ebrei, prima di inventarsi nuove ‘soluzioni’ negative del conflitto israelo-palestinese.
Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.
Jamie Berk è ricercatore in scienze politiche all'Università ebraica di Gerusalemme.
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