Una legge giusta 10/02/2016
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli
Autore: Ugo Volli
Una legge giusta
Cartoline da Eurabia, di Ugo Volli

A destra: la Knesset

Cari amici,

ieri è stata approvata dal parlamento israeliano la prima lettura della legge detta delle Ong o della trasparenza. La specificazione della prima lettura è importante perché la Knesset, il parlamento israeliano è monocamerale e dunque non approva le leggi come il nostro con un voto delle due camere, ma rivotandole a qualche distanza di tempo tre volte (ma di solito la seconda e la terza lettura sono molto strettamente appaiate).

Immagine correlata
Ayelet Shaked, Ministro della Giustizia

La legge della trasparenza è abbastanza importante perché siano intervenuti direttamente per scongiurarla l'ambasciatore americano e quello della Unione Europea e oggi addirittura ottanta deputati europei (quasi tutti dei gruppi di estrema sinistra che appoggiano il boicottaggio di Israele) abbiano scritto una lettera ai loro colleghi della Knesset (naturalmente in nome dei diritti umani e della democrazia, valori di cui i comunisti sono naturalmente espertissimi) per chiederne la bocciatura. E però la Knesset l'ha approvata una prima volta e ormai il percorso per la sua ratifica potrebbe essere abbastanza breve.

Che cosa dice questa legge, diffamata da Obama e dall'Europa come contraria alla democrazia, liberticida e quant'altro? Prescrive che se un'Ong (un' ”organizzazione non governativa”, cioè un'associazione senza fini di lucro che riceve particolari esenzioni fiscali e facilitazioni perché la sua attività è riconosciuta come socialmente rilevate) trae il suo finanziamento per almeno il 50% da fonti governative e simili all'estero, deve denunciarlo e pubblicare obbligatoriamente l'origine dei suoi fondi. A parte il ridicolo di organizzazioni che si definiscono non governative ma sono al soldo di governi stranieri, si tratta di un provvedimento di trasparenza, che impone semplicemente di dichiarare i datori di lavoro di queste belle associazioni. Gli Stati Uniti hanno una legislazione più rigorosa, che definisce agente straniero qualunque associazione che prenda anche un solo dollaro da uno stato estero. In Italia ai tempi di Mani Pulite venne fuori che il bilancio del Pci era finanziato largamente dai governi dei “paesi socialisti”, e i comunisti allora un po' cercarono di negare, un po' dissero che anche la Dc prendeva i soldi dalla Cia; in Spagna qualche mese fa venne fuori che “Podemos” era finanziato più o meno direttamente dall'Iran e dal Venezuela e anche questo fu considerato uno scandalo. Non si vede quindi perché Israele dovrebbe permettere che situazioni analoghe siano tenute segrete.

Immagine correlata
Il Ministro della Giustizia Ayelet Shaked discute con la deputata araba Haneen Zoabi

Soprattutto vi invito a questo ragionamento. I casi sono due: per un'associazione che fa politica come una Ong essere finanziati da governi stranieri è una vergogna o no. Se lo è, bisogna che la vergogna venga fuori e possibilmente sia eliminata. Se non lo è, se i membri di queste associazioni sono fieri di prendere la maggior parte dei loro stipendi da governi stranieri, non dovrebbero avere nulla in contrario ad ammetterlo.

Il fatto è che per qualunque persona, società, ente, gruppo, associazione o Ong ricevere la maggior parte dei soldi (o anche solo una quota consistente benché minoritaria) da qualcuno significa dipendere da lui, fare quel che lui vuole, essere suo agente, rendergli conto delle proprie azioni e dei propri risultati. Chi fa politica in queste condizioni è dunque non un libero sodalizio di nobili animi che agiscono autonomamente, ma un agente, né più né meno di un console, un ambasciatore, un addetto culturale - o una spia. Quel che fa la legge è smascherare questa condizione, che in Israele è assai diffusa fra le Ong più popolari.

Per concludere questo articolo basta infatti elencare chi fra le Ong potrebbe rientrare nella previsione della nuova legge, e chi le finanzia. I primi sono organizzazioni come “Breaking the silence”, "Peace Now”, Ir Amim” “Betzelem”, insomma buona parte dell'album di famiglia “nobile” della sinistra israeliana, quelli che sono spesso stati usati per diffamare Israele e soprattutto il suo esercito per l'apparente vantaggio di parlare “sopra le parti”, come “ebrei buoni”. Bene, costoro sembrano proprio quegli agenti di cui si parla, fattorini o camerieri o agenti provocatori o spie di governi stranieri. Sono fra l'altro gli stessi più o meno legati agli affari sporchi di cui vi ho parlato nelle ultime settimane, alle manifestazioni arabe pagate, alle torture e alle uccisioni degli arabi “collaborazionisti”, alla costruzione a tavolino di incidenti in cui i soldati israeliani sono presi in trappola e fotografati dalle camere gentilmente fornite dalle Ong, che invitano anche i giornalisti ad assistere all'agguato mediatico e istruiscono i palestinisti su come condurlo.

E chi li paga? E' Semplice: l'America dI Obama, l'Unione Europea, i paesi nordici più o meno ufficialmente antisemiti come Svezia, Norvegia, Olanda, e poi l'Irlanda, la Spagna, l'Austria, tutti i nemici più scoperti di Israele. La legge servirà a sapere, la prossima volta che le Ong cercheranno di demonizzare Israele, chi è davvero l'autore di questa bella impresa. Da un certo punto di vista servirà anche a scagionarle: dato che il servitore è meno responsabile del padrone, non potremo più parlare di odio di sé, ma solo di servi sciocchi.

Immagine correlata
Ugo Volli


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90