Cari amici,
purtroppo devo continuare a raccontarvi le imprese della sinistra israeliana, dei partiti e delle Ong che la organizzano. Non che mi faccia piacere esporre i panni sporchi della famiglia, ma data la tendenza insopportabile al complesso di superiorità e soprattutto i gravi danni che questi sedicenti progressisti fanno a Israele, è necessario mostrare i fatti. Non solo le cose criminali di cui vi ho parlato nelle ultime settimane, come quel tipo appoggiato anche da Yehoshua, che faceva fare agli arabi dimostrazioni a pagamento e in cambio vendeva ai servizi segreti dell'AP perché li torturassero ed ammazzassero gli sfortunati palestinesi che cadevano nella sua trappola di un'offerta di acquisto da parte di ebrei di terreni di loro proprietà. Ci sono anche storie più leggere, benché amare anch'esse.
La prima storia è quasi buffa e ha anche il vantaggio di concludersi bene. Raa'nana è una città che si trova a una ventina di chilometri a Nord di Tel Aviv, attaccata a Herzlya. E' retta da un consiglio comunale della cui giunta fa parte anche Meretz, lo storico partito dell'estrema sinistra israeliana, che ha avuto un'effimera ma perniciosa importanza ai tempi dell'ubriacatura di Oslo e oggi naturalmente difende le Ong complici delle provocazioni che vi ho raccontato (http://progressiveisrael.org/meretz-condemns-the-hunt-against-breaking-the-silence/). Del resto oggi queste organizzazioni non governative vanno in giro per il mondo a dire - letteralmente - che Israele avvelena i pozzi dei palestinesi. Che è un classico dell'antisemitismo cattolico medievale. Trovate qui la storia: http://israelbehindthenews.com/poisoned-wells-allegation-of-human-rights-groups/14363/. Inquisizione, antisemitismo? No è la buona vecchia sinistra.
A Raa'nana è successa una cosa semplice: un ristorante ha deciso di iniziare a rispettare le norme religiose e quindi come prima cosa ha fissato la giornata di chiusura al venerdì sera e al sabato. E' una scelta normale in Israele, dove generalmente gli esercizi pubblici arabi chiudono di venerdì, i cristiani di domenica, e gli ebrei di sabato, salvo che ognuno è libero di fare come si sente. Ma l'assessore comunale locale e pezzo grosso di Meretz, Idit Diamant, se l'è presa moltissimo e ha lanciato sul sito facebook del suo partito un boicottaggio online del ristorante. Lo ripeto: un partito israeliano che propone il boicottaggio di un ristorante perché, usando un suo diritto legale, sceglie di rispettare lo shabbat (http://www.jewishpress.com/news/breaking-news/disappointed-israelis-launch-boycott-against-raanana-eatery-on-meretz-facebook-page/2016/01/30/). Pensate se qualcuno avesse fatto lo stesso con un locale arabo o cristiano. Resta il fatto che la reazione degli elettori è stata così indignata che Meretz è stato costretto a fare un passo indietro e a rinunciare all'iniziativa. Tutto è bene quel che finisce bene ma resta la mentalità che si è espressa in questa circostanza. Chiamatela se volete fascismo o antisemitismo, o odio di sé, non importa. Sempre nemici sono.
Amira Hass
Altra storia, altrettanto disgustosa. Conoscete Amira Hass, la livida giornalista (meglio, propagandista) antisraeliana che ha difeso pubblicamente i lanciatori di pietre sulle macchine (naturalmente di ebrei) in autostrada, anche quando riescono ad ammazzare i bambini, che ha giustificato la sua stessa espulsione, come ebrea, da un convegno di un'università palestinista e di recente ha solidarizzato con il provocatore/delatore di cui vi ho raccontato, pubblicando il nome di chi l'ha smascherato. Ora vi invito a sentire la sua voce e il suo pensiero qui: http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/207296. Davvero, vi prego di guardare questo filmato, ne vale la pena. Avete visto? Due o tre volte (dunque non per caso, è una scelta deliberata) Hass dice che negli anni Settanta e poi nei Novanta si riunirono i "Savi di Sion" per decidere il destino della "Palestina", naturalmente con le peggiori intenzioni del mondo. I "Savi di Sion"? l'oggetto di un falso della polizia zarista lanciato un secolo fa e da allora cento volte smascherato e squalificato da tutti, salvo nazisti e islamisti? Una che fa professione di democrazia e apertura contro l'oppressione sionista che ricorre a una terminologia simile? E non solo la terminologia. Perché le attività dello stato di Israele sono dalla fondazione nel '48 decise dal Parlamento e dal Governo regolarmente eletti. E dunque o la Hass sta implicando che in realtà non decidano loro, ma dietro ci siano i "Savi di Sion" o che loro siano "I Savi di Sion" - e allora sai che scoperta a dire che si riuniscono e prendono decisioni; ma allora resta l'idea altrettanto grave di chiamare i legittimi organi della democrazia israeliana col nome di un (immaginario) vertice del complotto mondiale per dominare il mondo. Qui non c'è stata smentita, ma resta la questione della mentalià: fascismo? Antisemitismo? Odio di sé? Non importa. E' una che ha gli stessi gusti di Hitler.
Ma Hass è pubblicata da quello che all'estero è giudicato "il più autorevole giornale israeliano" e che in realtà in Israele ha una diffusione intorno al 4 per cento del mercato, è in una crisi profonda che l'ha costretto di recente ad aumentare notevolmente il prezzo. Be', il punto è proprio questo. Haaretz, che è la bibbia dei progressisti ebraici e israeliani, segue proprio la linea di Hass. Di recente ha pubblicato un'editoriale in cui spiegava che Israele è uno stato di apartheid, illegittimo e squalificato e invocava l'intervento esterno per rivesciarne il "regime" (se non ci credete, leggete qui: http://www.algemeiner.com/2016/01/25/haaretzs-owner-proves-paper-has-an-anti-israel-political-agenda/). Islamismo? Antisemitismo? Odio di sé? Fate voi, è la sinistra israeliana.
Ugo Volli